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In Sicilia le donne violentate saranno assunte come le vittime di mafia

L'Assemblea regionale ha votato una legge che predispone per loro una corsia preferenziale nella Pubblica amministrazione: "Giusto tutelarle"

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato l’altro giorno una norma che garantisce una via d’accesso preferenziale al mercato del lavoro per le donne sopravvissute alla violenza di genere.

La legge appena votata specifica che in Sicilia le donne che hanno riportato una deformazione o uno sfregio permanente del viso e gli orfani delle vittime di femminicidio potranno essere assunti per chiamata diretta dalla Pubblica Amministrazione. Quindi, dalla Regione, dagli enti locali e dalle aziende sanitarie e dagli istituti sotto la loro supervisione come già è previsto per le vittime di mafia.

Alla base di questa normativa, che sembra ancora rivoluzionaria, la consapevolezza del fatto che le vittime hanno bisogno di un supporto concreto, di un aiuto per la reintegrazione sociale e, soprattutto, una strada sicura verso la stabilità economica e l’autosufficienza.

“La scelta di favorire l’assunzione delle donne che hanno subito danni permanenti in seguito ad atti di violenza, così come degli orfani di femminicidi, è un significativo passo avanti verso la tutela dei diritti e della dignità di chi vive le ripercussioni drammatiche, personali o familiari, della violenza di genere – ha commentato la senatrice di Forza Italia e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sui femminicidi, Daniela Ternullo – Per contrastare la piaga intollerabile della violenza contro le donne, serve l’impegno di tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali. Su questi temi, la politica deve essere unita, superando i colori o le appartenenze partitiche per marciare unita sulla strada dell’affermazione di un cambiamento culturale”.

La scelta dell’Assemblea regionale siciliana arriva a capo di un periodo dove si è molto parlato di gender gap. Questo, a fronte di alcuni dati davvero allarmanti: una donna su dieci, ad esempio, si vede negare dal partner la possibilità di lavorare; gli incentivi per assumere le donne si rivelano spesso un flop; 45 mila mamme, in un solo anno (il 2022), hanno dovuto abbandonare il lavoro.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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