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Il balzo dell’occupazione per l’energia green

I dati del World Energy Employment report pubblicato dall’International energy agency (IEA)

Sebbene la carenza di lavoratori qualificati resti una delle principali preoccupazioni per i datori di lavoro del settore, l’occupazione nel settore energetico globale è cresciuta a un ritmo sostenuto nel 2023, sostenuta da un’ondata di investimenti nella produzione di tecnologie per l’energia pulita. A indicarlo è il nuovo World Energy Employment report pubblicato dall’International energy agency (IEA).

“Lo scorso anno – si legge nel report – il numero di posti di lavoro nel settore energetico a livello globale è aumentato del 3,8%, superando i 67 milioni. In confronto, la crescita occupazionale nell’intera economia è stata del 2,2%. L’aumento maggiore ha riguardato i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita, che sono aumentati di 1,5 milioni nel 2023 e hanno contribuito fino al 10% alla crescita occupazionale dell’intera economia nei principali mercati per le tecnologie di energia pulita”.

E nel 2024? In base ai primi dati, l’occupazione nel settore energetico è destinata a crescere del 3%, con un rallentamento rispetto all’anno scorso dovuto all’impatto delle tensioni sui mercati del lavoro, degli elevati tassi di interesse e dei cambiamenti nella prevista pipeline di nuovi progetti energetici.

Il solare fotovoltaico, stimolato da nuove installazioni record, ha aggiunto oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro. L’occupazione nella produzione di veicoli elettrici e batterie è cresciuta di 410.000 unità, grazie alle vendite hanno raggiunto quasi il 20% del mercato automobilistico globale. E mentre alcuni produttori di energia eolica hanno licenziato, l’occupazione totale nel settore è comunque aumentata grazie all’avvio di un numero record di nuovi progetti.

Il settore dell’approvvigionamento di petrolio e gas è staccato: nel 2023 ha aggiunto oltre 600.000 posti di lavoro, dopo un periodo di caute riassunzioni post-pandemia. Ma l’occupazione globale nel carbone è diminuita per il terzo anno consecutivo, con un calo di circa l’1%, principalmente a causa dei continui miglioramenti nella produttività a monte.

Il rapporto Iea evidenzia che “La crescita dei posti di lavoro nel settore energetico è stata guidata dal settore manifatturiero, in contrapposizione agli anni precedenti, quando era generalmente guidata da edilizia e installazione. Questo riflette in gran parte l’aumento del 70% degli investimenti nella produzione di energia pulita nel 2023 a 200 miliardi di dollari, in quanto le imprese hanno risposto alla crescente domanda di tecnologie per l’energia pulita e alle nuove politiche”.

Fatto sta che l’Iea fa anche presente che “la mancanza di lavoratori qualificati in molti settori dell’industria energetica, in particolare quelli che richiedono alti livelli di specializzazione, come reti ed energia nucleare, rimane un collo di bottiglia sostanziale”.

 

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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