In questi giorni, è in libreria la nuova edizione aggiornata della biografia di Sergio Marchionne a cura di Tommaso Ebhardt. Cosa resta della sua rivoluzione? È da questa domanda che parte il lavoro del direttore della redazione di Bloomberg News Milano la cui prima edizione (Sperling & Kupfer) è uscita nel 2019.
Di Marchionne, Ebhardt ha indagato “la leadership, le sfide impossibili, le strategie, i segreti”: un mix che ha trasformato la Fiat in un gruppo globale.
Sulla quarta di copertina, si legge: “In quattordici anni, ha più che decuplicato il valore del gruppo in Borsa. Ha trasformato la Fiat da azienda italiana sull’orlo del fallimento a potente società globale. È andato all’assalto dei mercati. Ha pensato in grande. Le sue scelte, mai scontate, hanno esaltato gli investitori, ma gli hanno attirato accuse come quella di aver spostato il baricentro dell’impresa lontano dall’Italia e quella di aver calpestato i diritti degli operai”.
Chi è stato, allora, Sergio Marchionne? E che cosa resta della sua eredità? Tommaso Ebhardt – che l’ha inseguito per dieci anni da un capo all’altro del mondo prima di dedicarsi alla figura di un altro big della nostra economia come Leonardo Del Vecchio – ritrae in questo libro una figura complessa, che si rivela man mano con rapide battute, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti.
Il suo racconto inizia nel dicembre 2008 con l’operazione Chrysler, ricostruisce i traguardi storici, i progetti falliti, la leadership di Marchionne. E lancia uno sguardo a quello che rimane di FCA dopo la sua tragica scomparsa avvenuta a Zurigo il 25 luglio 2018, a 66 anni. Ma soprattutto il libro di Ebhard indaga le convinzioni, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo nato a Chieti, riservatissimo, che tuttavia (a volte) gli aveva affidato i suoi pensieri, riconoscendolo pubblicamente come “il suo stalker più affezionato”, e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider, figlio del carabiniere Concezio, è diventato uno dei manager di maggior successo sui mercati internazionali, tanto da essere invitato alla Casa Bianca e portare una Ferrari rossa sull’asfalto di Wall Street.