
Cambio di guardia in vista: entro il 2030 la Gen Z rappresenterà un terzo delle persone nelle aziende a livello globale. E’ quanto emerge dalle risultanze dell’osservatorio di ManpowerGroup sulle tendenze e i desideri delle e dei giovani talenti, ‘World of Work for Generation Z in 2025’ al centro della seconda edizione dell’Annual Conference di ManpowerGroup Italia, dal titolo “The Exchange – Disegniamo insieme il futuro del lavoro”, tenutasi nei giorni scorsi a Milano.
Lo studio evidenzia come, tra tutte le fasce di età, le persone della Gen Z siano le più propense a dichiarare che lasceranno la loro attuale posizione lavorativa nel giro di sei mesi (49% in Italia vs 47% a livello globale) e sono anche quelle più convinte (35% in Italia vs 34% a livello globale) che saranno comunque costrette a farlo, oltre ad essere le meno sicure di riuscire a trovare un nuovo lavoro in linea con le loro esigenze (20% in Italia). Valori in linea con la media mondiale che delineano dunque un trend globale.
Così, Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia, ha avuto modo di osservare:
“La seconda edizione dell’Annual Conference ‘The Exchange’ si conferma un importante momento di riflessione e confronto tra i diversi attori del mercato del lavoro, fondamentale per analizzare le forze che ne stanno trasformando i paradigmi e comprendere come queste influenzino le diverse generazioni. Tra i protagonisti dell’evento la Gen Z, che si è confrontata direttamente con imprenditori e manager. Comprendere i bisogni di questa generazione, insieme a quelli delle altre fasce d’età – ha sottolineato ancora Gionfriddo – sarà cruciale per ridefinire il ruolo delle imprese come attori di coesione sociale, innovazione e sviluppo sostenibile, favorendo così il passaggio dalla Me Economy alla We Economy e verso una visione del lavoro più collettiva e condivisa”.