Il documento oggetto di analisi rappresenta un quadro articolato e complesso di misure che toccano vari ambiti del lavoro, delle politiche sociali, della formazione e dell’inclusione. Come Segretario Generale della Confederazione SELP, ritengo opportuno fornire alcune osservazioni critiche e costruttive sui principali interventi delineati:
1. Attuazione dei LEPS
La previsione di un monitoraggio stringente da parte delle Regioni sull’utilizzo delle risorse a livello degli ambiti territoriali è positiva, ma occorre garantire:
Tempestività e trasparenza nella rendicontazione, evitando ritardi che potrebbero condizionare l’erogazione dei fondi.
Supporto tecnico e finanziario agli ambiti sociali, spesso carenti di risorse per garantire il pieno rispetto degli obblighi di monitoraggio.
L’eventuale riassegnazione delle somme non spese a fondi per la disabilità e le non autosufficienze è condivisibile, ma deve essere un incentivo e non un’alternativa alla programmazione efficace delle risorse originarie.
2. Percorsi formativi
L’incremento di 50 milioni di euro per l’apprendistato e l’alternanza scuola-lavoro è un passo avanti, ma resta fondamentale:
Rafforzare il collegamento con il mercato del lavoro per assicurare che i percorsi formativi rispondano alle reali esigenze occupazionali.
Garantire standard qualitativi uniformi tra le Regioni, evitando disparità territoriali nell’accesso e nella qualità dei percorsi.
3. Politiche a favore della disabilità
La creazione del Fondo Unico per l’Inclusione è un elemento di semplificazione normativa e gestionale, ma occorre vigilare affinché:
Le risorse destinate ai progetti territoriali coinvolgano effettivamente il Terzo Settore, valorizzandone il ruolo strategico.
Si evitino duplicazioni o sovrapposizioni tra i diversi interventi per assicurare un’effettiva ricaduta sui beneficiari finali.
L’incremento di 85 milioni per il Fondo per le politiche della disabilità dal 2026 è importante, ma tardivo: occorre anticipare tali risorse per affrontare le urgenze attuali.
4. Fondo per le vittime dell’amianto
Il rifinanziamento è una misura attesa e necessaria. Sarebbe auspicabile una revisione delle tabelle indennizzatorie in tempi rapidi, con criteri chiari per l’accesso e modalità di erogazione più snelle.
5. Sanità per i lavoratori transfrontalieri
La compartecipazione progressiva al costo del SSN è comprensibile, ma deve tenere conto di:
Equità fiscale, considerando le differenze di reddito tra i lavoratori.
Trasparenza nell’utilizzo dei fondi raccolti, che devono realmente sostenere le aree di confine e il personale medico-sanitario.
6. Misure a favore dei migranti e assistenza alle persone vulnerabili
L’aumento delle risorse destinate all’accoglienza e all’assistenza è positivo, ma:
È indispensabile migliorare la gestione dei fondi per evitare inefficienze e sovrapposizioni.
Va potenziata la sinergia tra enti locali, Regione e Terzo Settore, garantendo un’accoglienza dignitosa e integrata.
7. Fondo per le aziende agricole in crisi
L’istituzione di un fondo dedicato è un segnale positivo, ma si chiede che:
Le modalità di accesso agli esoneri contributivi siano chiare e rapide.
Si valorizzino pratiche sostenibili e innovative come criterio prioritario per il sostegno alle aziende.
8. Revisione delle spese previdenziali e lavoratori precoci
La ripresa dell’indicizzazione all’aspettativa di vita dal 2025 e la riduzione dei fondi per i lavoratori precoci rappresentano un segnale preoccupante. Ribadiamo la necessità di:
Tutele specifiche per i lavoratori precoci, evitando che siano penalizzati ulteriormente rispetto ad altre categorie.
Riforme previdenziali inclusive che garantiscano stabilità e sostenibilità senza sacrificare i diritti acquisiti.
9. Soppressione ANPAL
La riassegnazione delle risorse finanziarie è opportuna, ma resta fondamentale chiarire come verranno gestite le funzioni strategiche precedentemente in capo all’Agenzia.
Conclusioni
Pur riconoscendo la portata delle misure adottate, è necessario un dialogo costante con le parti sociali per garantire una più equa distribuzione delle risorse e una migliore implementazione delle politiche. La Confederazione SELP vigilerà affinché gli interventi promossi abbiano una ricaduta concreta e positiva per i lavoratori e le categorie più vulnerabili.