122 visualizzazioni 3 min 0 Commenti

Europa e Italia: il dovere di lavorare per la crescita e la difesa dei cittadini

Il bisogno dio avere meno proclami e più risultati concreti

L’approvazione del nuovo quadro politico della Commissione Europea, pur rappresentando un momento importante per il futuro dell’Unione, non offre spunti per un entusiasmo eccessivo. Al contrario, è il segnale che ci troviamo in una fase delicata, dove il consolidamento della crescita economica, la tutela dei diritti dei cittadini e la costruzione di una difesa comune richiedono un lavoro intenso e concreto, sia a livello nazionale che europeo.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, ad esempio, si trova al centro di un dibattito cruciale: la possibilità di una revisione per allocare meglio le risorse e raggiungere obiettivi che al momento appaiono in ritardo. In questo contesto, l’idea di spostare parte dei fondi verso strumenti come i crediti d’imposta, se ben strutturati, potrebbe rappresentare una svolta per favorire investimenti e rafforzare la capacità produttiva del Paese, senza le inefficienze registrate da iniziative come il Superbonus. Tuttavia, questa scelta richiede non solo decisioni politiche ponderate, ma anche un dialogo costante con le istituzioni europee per garantire l’allineamento con le priorità comuni.

Sul fronte europeo, non possiamo ignorare il ruolo della Commissione e i limiti di azione dei singoli commissari, come dimostra il caso di Fitto in Italia. La gestione dei fondi del Next Generation EU resta sotto il diretto controllo della Commissione Europea e di Ursula von der Leyen. In un momento in cui l’Europa si trova di fronte a sfide epocali, dalle pressioni geopolitiche alla transizione ecologica e digitale, è necessario evitare di sovraccaricare di aspettative le singole figure politiche e, al contrario, rafforzare il lavoro di squadra.

L’Europa, come l’Italia, ha bisogno di meno proclami e più risultati concreti. La crescita economica sostenibile, la tutela dei diritti e la costruzione di un sistema di difesa comune sono obiettivi che non si raggiungono con il solo entusiasmo. Serve una visione chiara, un’azione coordinata e un impegno collettivo per garantire ai cittadini europei e italiani un futuro più sicuro e prospero.

Questo è il momento di lavorare, non di esultare. Ogni scelta politica e ogni euro investito devono essere orientati a rafforzare il tessuto economico e sociale, senza perdere di vista la solidarietà tra Stati membri e la centralità delle persone, veri protagonisti del progetto europeo.

Avatar photo
Collaboratore - Articoli pubblicati: 9

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista con una vasta esperienza nell'amministrazione pubblica e nella direzione aziendale. Ha ricoperto il ruolo di Sindaco di Avella in due mandati e ha avuto incarichi significativi a livello nazionale e ministeriale. Dal 2015, è Presidente Nazionale e Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO - PMI INTERNATIONAL.

Scrivi un commento all'articolo