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Occupazione, la prima frenata

L'Istat a settembre ha rilevato un -0,3%, pari a 63 mila unità

A settembre è arriva la prima frenata sul fronte dell’occupazione. Rispetto ad agosto, infatti, il numero di occupati è sceso di 63 mila unità e il tasso di occupazione è calato al 62,1% (-0,3%). L’occupazione, riferisce Istat, è diminuita sia tra gli uomini che le donne, tra i dipendenti (soprattutto quelli permanenti), tra i 15-24enni e i 35-49enni ma è sostanzialmente stabile per gli autonomi e per chi ha almeno 50 anni, mentre aumenta tra i 25-34enni.

Tipologie contrattuali alla mano, a settembre cala l’occupazione permanente, vale a dire i contratti a tempo indeterminato: -55mila. Ed è un segnale di attenzione visto che i contratti stabili erano più o meno saliti sempre. I contratti a termine scendono di 6 mila unità, sono pressoché invariati gli autonomi.

Sta di fatto che sull’anno il quadro resta positivo: rispetto a settembre 2023, gli occupati sono 301 mila in più, sintesi dell’aumento dei dipendenti permanenti (+331mila) e degli autonomi (+81mila) e del calo dei dipendenti a termine (-110mila).

Sempre leggendo i dati Istat, a settembre il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-0,9%, pari a -14mila unità) tra gli uomini e tra chi ha 35 anni o più, mentre aumenta tra le donne e gli under 35. Il tasso di disoccupazione è stabile al 6,1%, quello giovanile sale al 18,3% (+0,3 punti). Il numero di inattivi cresce (+0,4%, pari a +56mila unità) per uomini, donne e tutte le classi d’età, diminuendo solo tra i 25-34enni. Il tasso di inattività sale al 33,7% (+0,2 punti). Rispetto a settembre 2023, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-21,4%, pari a -423mila unità) e cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,8%, pari a +337mila). E qui suona un nuovo campanello d’allarme: in un anno il numero di inattivi cresce più del numero di occupati.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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