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Dio ci scampi da un aumento di stipendio

Una ricerca della Wharton School dell'Università della Pennsylvania conferma che più soldi abbiamo, più ne vogliamo. Chi si contenta gode è solo un modo di dire

Quanto può rendere felice un aumento di stipendio? Giusto il tempo di un momento. Perché subito dopo il nostro cervello si proietta sull’ambizione di guadagnare ancora di più. È il risultato di una ricerca della Wharton School dell’Università della Pennsylvania.

Spesso, quindi, siamo convinti che potremmo essere più felici se guadagnassimo più soldi. E da un lato è vero: a parte quella citata, molte ricerche hanno individuato una correlazione tra reddito e felicità sia in termini di umore quotidiano che di soddisfazione nella vita a lungo termine.

Avere più soldi aiuterebbe molte persone a permettersi beni di cui hanno bisogno e in media le persone più ricche riferiscono di essere più felici. Ma, allo stesso tempo, secondo la ricerca “Financial Happiness”, più abbiamo, più sentiamo di avere bisogno di più soldi.

In un grafico pubblicato da Will e che riportiamo in pagina, viene distinto il salario mediano attuale di una persona da quello desiderato. E, come si vede, più aumenta lo stipendio e più aumenta la percezione della propria insoddisfazione e quindi la richiesta di più soldi per essere felici.

Cosa significa? Che appena raggiungiamo una nuova fascia di stipendio, spesso iniziamo a concentrarci subito su quella successiva poiché il nostro obiettivo si ricalibra.

“Si potrebbe immaginare che una volta ottenuto il salario più alto, allora sarà sufficiente – ha detto Matt Killingsworth, ricercatore senior presso la Wharton School dell’Università della Pennsylvania, che studia le cause della felicità – Ma, in realtà, una volta raggiunto quel punto, probabilmente ne vorremo un po’ di più”. Una volta, si diceva che chi si contenta gode.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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