L’Italia si conferma il Paese dei bonus: questa volta, per favorire l’assunzione di donne, giovani e per sostenere l’occupazione nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno. Tutti che si aggiungono a un pacchetto di incentivi per spingere l’autoimpiego e a un intervento ad hoc pensato per favorire la riconversione occupazionale del personale delle grandi imprese in crisi.
Sono queste le principali misure sul lavoro contenute nel bozza del decreto Coesione messo a punto dal ministro Raffaele Fitto. Si tratta di interventi che si aggiungono al decreto interministeriale che sblocca la super deduzione sulle assunzioni.
Ma cosa prevede il bonus per assumere giovani del decreto Coesione? In pratica, uno sgravio contributivo al 100%, e comunque fino a 500 euro al mese, per due anni a favore di aziende che contrattualizzano a tempo indeterminato, dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, ragazzi sotto i 35 anni e mai assunti stabilmente. L’esonero è fino a 666 euro su base mensile se l’assunzione del giovane avviene da parte di datori del Sud: per la precisione, in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Sta di fatto che un altro bonus è, come accennato, per le donne: in caso di assunzioni di lavoratrici svantaggiate, dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, scatta uno sgravio del 100%, entro 666 euro su base mensile, per 24 mesi.
Il terzo bonus assunzionale, poi, riguarda gli inserimenti nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, sempre nel periodo 1° luglio 2024-31 dicembre 2025. In questo caso, l’esonero è del 100%, entro i 666 euro su base mensile, per 30 mesi. L’esonero spetta nel caso di assunzione di soggetti che alla data dell’assunzione hanno compiuto trentacinque anni di età e sono privi di impiego regolarmente retribuito da almeno dodici mesi. Non si applica, invece, ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.
C’è , infine, un pacchetto per spingere l’autoimprenditorialità. Esso prevede tre misure: la prima si chiama Autoimpiego Centro Nord e prevede il finanziamento di iniziative economiche per l’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva. Un voucher fino a 30mila euro è utilizzabile per l’acquisto di beni per l’avvio d’attività (40mila se beni digitali o risparmio energetico). Il contributo a fondo perduto è al 65% per una spesa fino a 120mila euro, del 60% fino a 200mila euro.
La seconda misura è Resto al Sud 2.0 che prevede voucher fino a 40mila euro nel Mezzogiorno e nelle aree del Centro colpite dal sisma (50mila euro per beni digitali o risparmio energetico). Il contributo a fondo perduto è al 75% per spesa fino a 120mila euro, al 70% per spesa fino a 200mila euro. E ancora: entro il 31 dicembre 2025, i giovani che avviano un’attività imprenditoriale nell’ambito dei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al digitale ed ecologica possono chiedere, per tre anni (fino al 31 dicembre 2028), per sé e i dipendenti under 35 assunti stabilmente dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, uno sgravio al 100%, entro il massimo di 800 euro al mese.
Infine, anche per chi assume a tempo indeterminato lavoratori di grandi aziende in crisi è previsto un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per 30 mesi. La misura scatta per le realtà con oltre mille dipendenti che hanno in corso trattamenti di Cigs da almeno un biennio nell’ambito di piani di politica attiva. Ai lavoratori con assunzione incentivata vanno assicurate almeno 200 ore di formazione.