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Quanti dipendenti lavorano più di quanto dovuto per contratto

Una ricerca della Bocconi evidenzia il fenomeno che vale, in media, una giornata lavorativa in più a settimana

Uno dei dibattiti più intensi che ha preso piede anche in Italia riguardo il mondo del lavoro è incentrato sull’accorciamento a 4 giorni della settimana lavorativa. Sta di fatto che una ricerca testimonia che la realtà dei fatti, nel nostro Paese, spesso è lontana da come viene raccontata e creduta. Secondo una ricerca di Francesco Armillei, uno studioso di economia che lavora alla Bocconi di Milano, una fetta non trascurabile di lavoratori dipendenti, in realtà, starebbe in ufficio, o comunque sul proprio posto di lavoro, ben più del dovuto. Ben più di quanto, vale a dire, risulta contratto alla mano. Certo, a quasi tutti è capitato occasionalmente di fare tardi al lavoro, ma la ricerca di Armillei sviluppata su dati Istat evidenzia che per l’11% dei lavoratori dipendenti italiani questa non costituisce affatto una eccezione, bensì la regola. Tradotto in numeri reali, più di 1 milione e 700mila lavoratori ha dichiarato che nel 2022 ha svolto le proprie mansioni abitualmente per più ore rispetto a quanto messo nero su bianco nel contratto. Ma quante ore in più sono state lavorate? Tantissime: addirittura 8 ore e mezza. In pratica, cumulandole, significa che ci si è intrattenuti in ufficio o sul proprio posto di lavoro una giornata lavorativa in più a settimana, mettendosi a disposizione della propria azienda ben il 30% in più rispetto a quanto pattuito nel momento dell’assunzione. C’è da dire, in ogni caso, che queste medie nascondono grandi divari a secondo delle diverse categorie di lavoratori che si prendono in esame. Può far sorprendere qualcuno, ma la percentuale di lavoratori impegnati abitualmente più delle ore dovute esaminati per titolo di studio si ferma al 6% per chi non ne ha nessuno oppure solo la terza media. Si alza al 10% per i diplomati. E arriva addirittura al 19% per i laureati. In più: lo studio condotto da Armillei evidenzia anche come il fenomeno sia leggermente più diffuso tra gli uomini rispetto che tra le donne (11% contro il 10%). E che tocca meno i lavoratori più giovani: la percentuale di chi si sobbarca più ore di lavoro rispetto a quanto dovuto per gli under 30 è al 6% mentre sale al 12% tra i 50 e i 60 anni.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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