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Un lavoratore su due non ha una vita sana (a causa del lavoro)

Lo evidenzia l'Hp Work Relantioship Index

Un lavoratore su due non è in grado di investire in se stesso e nelle sue relazioni. Disinteressarsi a cose come gli hobby e alla vita al di fuori del lavoro li fa sentire inferiori e incapaci di essere l’amico, il partner o addirittura il genitore che desidererebbero essere. A rivelarlo è una relazione di Hp Work Relatioship Index. La quale sottolinea come questi sentimenti possano avere un impatto negativo anche sulla vita lavorativa, alimentando così un circolo vizioso: l’insoddisfazione per la propria vita personale può causare un abbassamento della qualità del lavoro svolto, che a cascata può portare a ridimensionamenti che abbassano la sicurezza in sé e nelle proprie capacità.

Secondo i dati raccolti dall’Oms, nel 2021, più di 300 milioni di persone nel mondo hanno sofferto di disturbi mentali legati al lavoro tra cui esaurimento, ansia, depressione o stress post-traumatico. Inoltre, un lavoratore su quattro in Europa ritiene che il lavoro incida negativamente sulla propria salute.

Ma comportando quali sintomi? Anche questi sono stati specificati. Si tratta di insonnia, scarsa attività fisica, pasti poco sani, aumento di peso e bassa autostima.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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