“Non ci sono più parole adeguate per esprimere l’allarme e l’angoscia per gli incidenti sul lavoro”. Dopo l’esplosione di mercoledì, 23 ottobre 2024, a Bologna, costata la vita a due lavoratori della Toyota Material Handling e mentre arrivava da Terni la notizia di altri due operai deceduti in seguito a un incidente mentre lavoravano sull’A1, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato l’ennesimo, sofferto allarme per fermare la strage infinita delle morti bianche.
Toyota ha deciso di chiudere lo stabilimento bolognese: 850 operai resteranno a casa. Si procederà ad aprire la cassa integrazione ordinaria a partire dal 23 ottobre.
Ma intanto, quando da poco è entrata in vigore la patente a punti per le aziende, è arrivata anche la notizia di una firma per confermare e rafforzare l’impegno delle imprese nella prevenzione degli infortuni. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, infatti, ha sottoscritto la “Carta di Lorenzo”, il documento dedicato alla memoria di Lorenzo Parelli, studente al quarto anno dell’Istituto professionale “Bearzi” di Udine, vittima nel 2022 di un incidente durante il periodo di alternanza scuola lavoro.
“Il manifesto che abbiamo firmato rappresenta la volontà delle imprese di rafforzare ulteriormente l’impegno per la sicurezza attraverso lo sviluppo di una cultura organizzativa orientata alla prevenzione e alla formazione”, ha spiegato Orsini.
E queste parole sono state apprezzate anche dal Capo dello Stato: “La sottoscrizione della “Carta di Lorenzo” in una sede significativa come il Consiglio generale di Confindustria sottolinea l’impegno che il sistema delle imprese intende assumere nei confronti della sicurezza negli ambienti di lavoro per una maggiore tutela degli studenti impegnati in percorsi di formazione in azienda. La tragica morte di Lorenzo ha drammaticamente richiamato l’attenzione dell’intera società italiana sui processi che accompagnano i giovani nell’ingresso del mondo del lavoro”, ha scritto Mattarella in un messaggio inviato al presidente Orsini, esprimendo «apprezzamento per il solenne impegno che viene assunto affinché accorciare la distanza tra giovani e lavoro si accompagni al rispetto della loro dignità di persone, di lavoratori, di cittadini”.
Orsini ha confermato “il massimo impegno verso un obiettivo comune e condiviso: azzerare le morti sul lavoro. Siamo convinti che la strada corretta sia intervenire ex ante ed abbiamo già avviato con i sindacati un dialogo in questa direzione. Tragedie come quella accaduta a Lorenzo non devono ripetersi mai più e per questo occorre agire sulla prevenzione, implementando procedure di sicurezza efficaci, aggiornando costantemente i macchinari e formando adeguatamente il personale».
Ma cosa prevede nel dettaglio la “Carta di Lorenzo”? In primis, integrando la normativa in materia di lavoro, il coinvolgimento degli studenti nella progettazione dei percorsi formativi, con una loro rappresentanza nei luoghi di lavoro delle amministrazione regionali; l’inserimento degli studenti in ambienti adeguati e coerenti con l’esperienza scolastica; il collegamento costante tra studente, tutor scolastico e tutor aziendale, con un percorso di formazione dedicato; un sistema per il riconoscimento di requisiti preferenziali per le imprese che ospitano studenti, basati sulla presenza di un sistema strutturato e consolidato per la tutela della sicurezza.
Si spera che non sia l’ennesimo tentativo a vuoto per arginare una piagache sanguina tutti i giorni.
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