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L’Intelligenza artificiale cambierà il 75% dei lavori

Lo studio di Manpowergroup, Ey e Sanoma. Scuola e università sono chiamate a dare una nuova formazione (e sono già in ritardo)

Con lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale è destinato a cambiare il 75% dei lavori e la domanda aumenterà in 9 settori su 23. A dirlo è uno studio predittivo sul futuro delle competenze di Manpowergroup, Ey e Sanoma.

Tra i settori che avranno più domanda, ci sono le telecomunicazioni, le public utilities e la chimica, ma anche i servizi di cura, di educazione, formazione e di gestione delle risorse umane.⁠ Tra quelli in cui si prevede che la domanda di lavoro aggregata diminuirà ci sono, invece, banche e assicurazioni, che non a caso hanno già da tempo intrapreso un percorso di ristrutturazione legato all’uso delle tecnologie dei dati.⁠

Sta di fatto che se, nel prossimo decennio, in Italia, la domanda di lavoro continuerà a salire, ma la crescita rallenterà a partire dal 2024 e poi, in modo più significativo, dal 2027, ci sarà sempre meno bisogno di tecnici, conduttori d’impianti, lavoratori della logistica e di chi svolge mansioni d’ufficio. Avranno più spazio, invece, i cosiddetti green jobs: nei prossimi anni, sempre secondo lo studio di Manpowergroup, Ey e Sanoma, sulle competenze ESG (Environmental, Social, Governance) dovrà formarsi oltre il 60% dell’attuale forza lavoro. Tra le professioni verdi del futuro, allora, ci saranno ingegneri di fonti di energia rinnovabili e delle mobilità elettrica, chief sustainability officer e manager dei rischi ambientali.

Ma in prospettiva, come accennato, ben tre quarti delle professioni muteranno significativamente. E non evolverà strutturalmente solo la relazione uomo-macchina, ma si formeranno anche nuovi modelli di lavoro e di collaborazione tra le persone.

Da questo punto di vista, però, c’è da dire che si sta creando un disallineamento tra le esigenze del mercato del lavoro e i tempi di risposta del mondo universitario nell’adeguare le competenze dei neolaureati. Ne risentiranno soprattutto i percorsi STEM (scienze e tecnologie agrarie, biotecnologie, scienze e tecnologie informatiche, disegno industriale). Quanto alla scuola, essa è chiamata a fornire sempre più skills sociali, cognitive ed emotive per permettere ai ragazzi di entrare e adattarsi ad un mercato del lavoro in veloce trasformazione, orientandoli verso il percorso professionale migliore.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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