Importanti novità per il settore del pubblico impiego: la nuova tornata di rinnovi contrattuali vale a regime 9,95 miliardi all’anno. E intanto è stato firmato il rinnovo del contratto scuola: interessa 1,2 milioni di dipendenti statali e prevede, tra l’altro, 124 euro per i docenti e più lavoro agile.
Ma, andando con ordine: per i rinnovi 2022-2024, è pronta la “direttiva madre”, l’atto di indirizzo generale che fa entrare nel vivo i rinnovi. Il testo, anticipato dal Sole 24 Ore di oggi, è stato firmato dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e traccia le linee guida su cui dovranno muoversi le intese.
C’è subito da dire che si pone particolare attenzione alla formazione dei dipendenti che i contratti dovranno garantire “come diritto-dovere del dipendente” per almeno 24 ore annue.
I 9,95 miliardi di dotazione finanziaria per i contratti 2022/24 sono la somma dei finanziamenti messi in legge di bilancio per il settore statale (5,5 miliardi), la quota di fondo sanitario destinata ai rinnovi (2 miliardi) e i costi che gli enti territoriali dovranno sostenere per garantire aumenti analoghi come prevede la legge.
Le nuove cifre superano di slancio i quasi 7 miliardi del 2019/2021 e i 5 del 2016/2018 e mettono sul piatto un aumento medio del 5,78%, due punti in più dell’ultima tornata: numeri importanti che però, inevitabilmente, per la prima volta, non bastano a coprire l’inflazione del triennio di riferimento. Nel solo 2022-23 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo segna un aumento cumulato del 15,1%. Ma far correre le retribuzioni ai ritmi dell’inflazione avrebbe richiesto oltre 30 miliardi all’anno, cifra impossibile per qualsiasi legge di bilancio.
Sta di fatto che, con i nuovi contratti, anche gli strumenti a distanza saranno fondamentali. Lo sviluppo delle capacità digitali dovrà essere uno dei filoni centrali nei programmi, che punteranno poi sulle “competenze trasversali e manageriali, con una specifica attenzione alle attività formative che intendono implementare un adeguato esercizio della leadership da parte dei dirigenti”.
Queste capacità serviranno del resto parecchio al nuovo tentativo di differenziare in modo sostanziale i premi ai dipendenti. I nuovi contratti dovranno prevedere “un cospicuo finanziamento degli istituti collegati alla produttività”. Ma la valutazione, oltre a incidere sulle buste paga, dovrà guidare “l’attribuzione di specifici incarichi” ai dipendenti e il riconoscimento di funzioni come quello di “formatori interni” o di tutor dei neoassunti.
Capitolo scuola: con il nuovo contratto firmato da tutte le sigle sindacali tranne dalla Uil, si garantiscono, come detto, 124 euro per i docenti ma anche 96 per il personale tecnico-amministrativo e 190 per i dsga. Ma da oggi entrano in vigore anche delle novità normative: l’introduzione e regolazione del lavoro agile per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo di scuole, università, accademie e conservatori; i tre giorni di permesso retribuito anche per i precari e la valorizzazione della formazione in servizio degli insegnanti.