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Come l’Intelligenza Artificiale cambia il lavoro

L'analisi dell'economista Andrea Garnero mentre una ricerca Almalaura/LinkedIn classifica le professioni che sono cresciute di più negli ultimi 5 anni

Più che una minaccia, l’Intelligenza Artificiale deve essere considerata una opportunità anche perché sarà alla base della prossima rivoluzione industriale. Parola di Andrea Garnero, economista del lavoro presso la Direzione per l’Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali dell’Ocse, a Parigi. In un articolo apparso su Affari&Finanze di Repubblica, lo studioso originario di Cuneo ha avuto modo di sottolineare come i robot non avranno la meglio sulle risorse più propriamente umane. Sebbene l’Intelligenza Artificiale ormai sia anche in grado di automatizzare compiti non ripetitivi, le persone non verranno mai sostituite. Sempre a detta di Garnero, tutt’al più, esse avranno altre mansioni, anche nell’ambito delle professioni più qualificate. E una prima prova di quanto asserito, è da ricercarsi proprio in questo periodo, subito dopo la pandemia, con l’occupazione che ha raggiunto livelli record un po’ dappertutto. La principale sfida che pone e continuerà a porre l’Intelligenza Artificiale non è, quindi, sulla quantità di posti di lavoro, ma sulla loro qualità. Senza dire, comunque, che prima o poi si dovrà affrontare anche il problema di come saranno divisi i guadagni di produttività derivanti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: essi andranno solo all’imprenditore che ha investito o anche ai lavoratori che devono appropriarsi delle nuove tecniche? Nel frattempo, nel bel mezzo di questa rivoluzione, Almalaura e LinkedIn hanno stilato una classifica dei lavori cresciuti di più negli ultimi 5 anni in Italia. Significativamente, è la seguente: al primo posto, si è classificato l’addetto allo sviluppo commerciale con una possibilità del 32,6% di lavorare da remoto; al secondo posto, c’è il manager della sostenibilità (col 2,2% di possibilità di lavorare da remoto); podio per il cyber security analyst (con l’8,8% di chance di lavorare lontano da un ufficio); quarto posto per il Customer success manager (26%); quinto posto per il direttore di farmacia; sesto per l’ingegnere dei dati (20,9%); settimo per l’ingegnere del Cloud (40,2%) e ottavo per l’ingegnere della cibersicurezza (18%).

 

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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