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Settimana lavorativa di quattro giorni? Sì da otto italiani su dieci

L'indagine NielsenIQ: pur di andare meno in ufficio, si è disposti anche a qualche sacrificio

Se in Grecia il Governo ha allungato la settimana lavorativa a sei giorni, secondo un’indagine realizzata in Italia dalla società NielsenIQ, otto lavoratori su dieci sono convinti che lavorare un giorno in meno durante la settimana migliorerebbe la qualità della vita, con effetti positivi sulla salute, sulla gestione della famiglia e della casa e sulla cura di anziani e bambini.

Per adottare la settimana corta, quindi, gli italiani sarebbero disposti anche ad accettare alcuni compromessi.

Qualche esempio? Una maggiore flessibilità sull’orario di lavoro (che sarebbe accettato dal 52%), un aumento della produttività (accettabile per il 47%) e un minor numero di pause (che avrebbe l’ok dal 45%). Solo il 10%, però, sarebbe disposto a una leggera riduzione dello stipendio.

Per l’80% degli intervistati, la settimana corta sarebbe un supporto, in particolare, nella gestione dei figli e nella cura degli anziani. Il 48% del campione intervistato ha detto di avere figli: il 66% li gestisce autonomamente o con l’aiuto dei nonni, l’11% si affida a baby-sitter o altre figure professionali con una spesa media di 115 euro al mese. Tre intervistati su quattro ritengono che la settimana corta possa generare benefici, dando la possibilità di gestire con maggiore autonomia i propri figli e migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale.

Ma non solo: la settimana corta, secondo l’85% degli intervistati, avrebbe effetti positivi anche sulla cura di familiari anziani e/o disabili, dando ai caregiver la possibilità di occuparsene con più autonomia. Il 35% degli intervistati ha detto di occuparsi dei familiari da solo, contro il 65% che ricorre a un aiuto esterno spendendo in media 540 euro al mese. In particolare, il 42% di chi riceve supporto conta sull’aiuto di altri familiari mentre il 34% si rivolge a badanti, case di riposo o altre forme di sostegno.

La settimana corta, poi, lascerebbe anche più tempo per la cura della casa e per il benessere personale, soprattutto per svolgere attività fisica (62%) e dedicarsi a gite o viaggi (54%). Per le attività domestiche, il 13% del campione ha detto di rivolgersi a professionisti, spendendo in media 107 euro al mese: lavorare un giorno in meno, sostengono, avrebbe un impatto positivo anche in questo ambito.

Tra i possibili aspetti critici, invece, vengono citati il rischio di un aumento del carico di attività durante i giorni lavorativi (51%), la maggior pressione e stress associati al raggiungimento degli obiettivi (37%) e i problemi di coordinamento (27%).

 

 

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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