Secondo Eurostat, in Italia, il mondo più discriminante verso il gentil sesso è quello dello spettacolo dove l’indice schizza addirittura al 62,1%. Male anche finanza e assicurazioni (23,7%), attività professionali (23,9%) e sanità e servizi sociali (21%).

Non solo in politica con Giorgia Meloni e Elly Schlein, ma anche in economia le donne conquistano sempre più potere. In questo caso, si tratta di potere salariale. Secondo l’Eurostat, infatti, il Gender Pay Gap in Italia si è abbassato fino ad arrivare al 5%.

L’indice misura la differenza tra la retribuzione oraria di un uomo e quella di una donna calcolata come percentuale del salario di chi tra i due guadagna di più. Ma bisogna dire che non tiene conto delle aziende con meno di 10 dipendenti, la qual cosa può alterare non poco il quadro che ci si presenta davanti perché – dato Confartigianato – il 43,7% dei lavoratori in Italia è assunto in microimprese.

Fatto sta che meglio di noi fanno solo Romania, Slovenia e Polonia con i rispettivi indici al 3,6%, 3,8% e 4,5%.

Peggio senz’altro fanno l’Estonia (indice al 20,5%), l’Austria (18,8%) e la Germania (17,6%).

L’unico Paese Ue in cui il Gender Gap è a favore delle donne è il Lussemburgo (0,2%). Ma bisogna dire che negli ultimi anni la tendenza generale è quella di porre il salario delle donne sempre più vicino a quello degli uomini: nel 2011, tra i Paesi Ue, la differenza media era di 16,4 punti, mentre oggi si è ridotta al 12,7.

Non tutti i settori, in ogni caso, fanno segnare le stesse performance: un po’ a sorpresa, sempre secondo Eurostat, in Italia, il mondo più discriminante verso il gentil sesso è quello dello spettacolo dove l’indice schizza addirittura al 62,1%. Male anche finanza e assicurazioni (23,7%), attività professionali (23,9%) e sanità e servizi sociali (21%). Manifattura, commercio e attività immobiliari si attestano anch’esse attorno al 20%. Un po’ meglio, scuola, pubblica amministrazione in genere e settore alberghiero e della ristorazione. Nella gestione dell’acqua e dei rifiuti, invece, siamo quasi alla parità salariale con un solo 0,7% di dislivello mentre nel campo minerario, le donne conquistano in media retribuzioni addirittura migliori per il 5,2%.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 888

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo