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Consorzio di bonifica del Volturno – Ecco come nasce il più grande parco fluviale d’Italia

SFIDE / CONSORZIO DI BONIFICA DEL VOLTURNO – Ecco come nasce il più grande parco fluviale d’Italia Sarà il più grande parco fluviale d’Italia nel segno dell’ecogreen. E’ questo l’obiettivo che si è prefissato il Consorzio di bonifica del Volturno, l’ente regionale che ha competenza sulla manutenzione dei Regi Lagni, con il progetto di riqualificazione del reticolo di canali, perlopiù artificiali, il cui bacino si estende in un’area di 1095 chilometri in 99 comuni della città metropolitana di Napoli e delle province di Caserta, Avellino e Benevento. Si tratta di un’opera di straordinaria ingegneria idraulica voluta dai regnanti spagnoli alla fine del Cinquecento, a lungo abbandonata, aggredita, avvelenata: un vero e proprio simbolo dell’incuria e della sopraffazione, spesso oggetto di inchieste della magistratura per inquinamento e speculazione edilizia. Qual è la sfida è presto detto. Alla fine del prossimo mese di settembre lo studio Land dell’architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar consegnerà al Consorzio di Bonifica del Volturno, ente capofila individuato da Agenzia per la Coesione Territoriale e ministero per il Mezzogiorno, il documento preliminare di progettazione. Da quel momento si procederà alla gara per la progettazione esecutiva, fine lavori prevista entro il 2026. “L’obiettivo – spiega Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica del Volturno, – è la realizzazione del più grande parco fluviale d’Italia, fra i più estesi d’Europa: 57 km di corso d’acqua – dalla bassa Irpina e il Nolano attraversando Acerra e Caivano, la bassa provincia di Caserta e sfociando sulla costa domizia, tra il Casertano e l’area metropolitana di Napoli – e circa 700 ettari interessati”. Sono previsti filari di alberi, piste ciclabili, la preservazione del paesaggio produttivo agricolo, per “un corridoio ecologico – continua Todisco – che fungerà da autostrada lenta con le sue varie diramazioni che collegano alle bellezze esistenti: le Regge di Carditello e Caserta, gli scavi archeologici, fino a restituire al mare acque finalmente regimentate e, soprattutto, pulite dopo aver attraversato mezza Campania”. (FONTE: Cronache della Campania)]]>

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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