
Il Decreto Lavoro varato dal Governo Meloni il primo maggio scorso ha imposto nuove regole per il Reddito di Cittadinanza. Il sussidio, per come era stato concepito dal Movimento 5 Stelle e votato anche dalla Lega nel corso della scorsa legislatura, è stato definitivamente accantonato. Ora, l’obiettivo, a detta della premier, è quello di aiutare solo chi veramente non può lavorare. Così, in primis, si riterrà offerta “congrua” di lavoro per i beneficiari del sussidio quella derivante da ogni angolo d’Italia se a tempo indeterminato o entro 80 chilometri dal domicilio dell’assegnatario se a tempo determinato, anche in somministrazione. Chi rifiuta, anche una sola offerta, perde l’assegno. D specificare, inoltre, che l’offerta di lavoro può riferirsi a un contratto a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno. Quanto alla retribuzione, essa non può essere inferiore ai minimi sindacali. Con l’avvento del 2024, comunque, il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito integralmente dall’Assegno di Inclusione (Adi). Questa misura sarà dedicata particolarmente alle famiglie che hanno componenti fragili come figli minori, over 60 e disabili. Chi, invece, all’interno dello stesso nucleo familiare può attivarsi, sarà guidato dai Centri per l’Impiego e, in aggiunta all’Adi, avrà lo Sda, lo Strumento di Attivazione che partirà dal 1 settembre prossimo e che varrà 350 euro. Esso durerà per il tempo in cui ci si forma, si è impiegati in lavori di pubblica utilità o nel servizio civile. E se nel frattempo si riceve una offerta di lavoro? Il diretto interessato, in questo caso, perderà i 350 euro e anche la sua quota di Adi ma il resto della famiglia continuerà a riceverlo. L’Adi, infatti, sarà compatibile con redditi da lavoro fino a 3000 euro l’anno e verrà sospeso al singolo solo nel caso in cui gli venga proposto un contratto da uno a sei mesi. Nel caso di famiglia con tutti i membri occupabili tra i 18 e i 59 anni e con Isee fino a 6000 euro o di singoli occupabili, invece, l’indennità di 350 euro al mese potrà durare al massimo 1 anno: l’idea è quella di una erogazione che corre parallela all’attivazione di un corso di formazione o alla durata di un lavoro di pubblica utilità o di servizio civile dello stesso periodo. Per accedervi bisognerà iscriversi a 3 agenzie del lavoro private e alla piattaforma del Ministero del lavoro Siisl dove si sottoscriveranno il patto di attivazione digitale e il patto di servizio personalizzato. L’Assegno di Inclusione che andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza nel 2024 costerà 5,5 miliardi allo Stato mentre la stima dello Strumento di Attivazione arriva a 1,4 ma dal 2027 dovrebbe diminuire fino a 557 milioni l’anno. Il risparmio per le casse dello Stato è evidente: il Reddito di Cittadinanza, da aprile a dicembre del 2019, è costato 3,9 miliardi; nel 2020, 7,1; nel 2021, 8,8 e 8 nel 2022.