Il 2024, l’anno appena iniziato, sarà davvero quello dell’Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro? È più che lecito porsi questa domanda perché quando si parla di questa nuova tecnologia, ci si trova davanti un pubblico diviso in due: da un lato, alcune aziende e utenti faticano sia a comprenderla che a integrarla; dall’altro, chi le ha adottate sta già sperimentando miglioramenti notevoli nella produttività.
Questo lo dice uno studio di The European House Ambrosetti e Microsoft secondo il quale il 70% di chi usa l’AI afferma di essere diventato del 70% più produttivo e del 29% più veloce a compiere i compiti richiesti sul lavoro.
In ogni caso: a cambiare tanto, già nel corso del 2023, è stata la percezione di questi nuovi strumenti. Prima potevano essere intesi come esclusivo patrimonio degli “smanettoni”. Ora, invece, sono finiti potenzialmente già nelle mani di tutti. Da ChatGPT a Copilot di Microsoft, l’AI è oggi disponibile nelle aziende in modo concreto, pronto all’uso.
Il problema, però, come accennavamo, è che non tutti la sfruttano. Così, proprio per colmare questo gap, l’azienda di Redmond ha lanciato AI L.A.B. (Learn, Adopt e Benefit), un’iniziativa per promuovere le opportunità dell’IA generativa e supportare la crescita sostenibile attraverso l’innovazione digitale. L’obiettivo è aiutare aziende, professionisti e studenti a navigare nel nuovo scenario dell’AI generativa, enfatizzando un uso responsabile e sicuro delle tecnologie. Ma anche sottolineando come possano aiutarci a diventare più produttivi riducendo la mole di lavoro.
La ricerca condotta da The European House Ambrosetti e Microsoft ha evidenziato che una pervasiva adozione dell’IA generativa potrebbe aumentare significativamente il valore aggiunto annuo soprattutto dell’Italia, liberando tempo per attività più strategiche e creative. Ma la piena realizzazione di questi benefici richiede un forte investimento nella digitalizzazione delle piccole e medie imprese e nello sviluppo di competenze digitali.
Insomma, l’inizio di questo 2024 potrebbe segnare davvero un periodo chiave: il nostro Paese dovrebbe fare gli investimenti giusti per cavalcare l’arrivo dell’AI e non farsi travolgere perdendo un importante treno tecnologico. Mentre alcuni utenti e aziende stanno già sfruttando l’AI per migliorare la produttività e stimolare la crescita, altri ancora devono superare ostacoli come la mancanza di comprensione e di competenze, dimostrando la necessità di iniziative di formazione e supporto per un’ampia adozione e utilizzo responsabile dell’AI.
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