6 visualizzazioni 4 min 0 Commenti

Quasi mezzo milione di imprese vivono nell’incertezza

Il dato di Confartigianato: domanda in bilico per 492 mila piccole e medie aziende

Il settore dei servizi rappresenta il magnete della crescita delle economie moderne, con un peso che cresce nell’ambito della doppia transizione, digitale e ambientale.

Nel 2024 il valore aggiunto dei servizi vale 1.430,8 miliardi di euro e rappresenta il 72,8% del valore aggiunto del totale economia. In dieci anni la quota del valore aggiunto dei servizi è scesa di 2,4 punti percentuali dal massimo storico del 75,1% del 2014, mentre è salita la quota delle costruzioni (+1,5 punti percentuali) e del manifatturiero (+1,0 punti percentuali). La spesa per consumi delle famiglie vale 675,3 miliardi di euro rappresenta più della metà (52,3%) della spesa delle famiglie.

La congiuntura dell’autunno 2025 rimane dominata da una elevata incertezza. La crescita dell’economia rimane debole, frenata dalle tensioni geopolitiche e dai dazi statunitensi e la spesa per consumi cresce meno del previsto. Nei primi sei mesi del 2025 la spesa per consumi dei servizi delle famiglie in termini reali cresce dello 0,7% su base annua, in linea con il trend della spesa totale, che comprende oltre ai servizi anche i beni di consumo (durevoli, semidurevoli e non durevoli). Nei primi nove mesi del 2025 il volume delle vendite al dettaglio scende dell’1,0% su base annua, peggiorando il trend del 2024 (-0,4%).

Sul lato dell’offerta si registrano segnali di debolezza sul fronte dei ricavi delle imprese dei servizi, che nei primi otto mesi del 2025 salgono, in volume, di un limitato +0,4%, con una maggiore accentuazione nei settori in cui vi è una maggiore presenza di imprese artigiane.

Il fatturato delle imprese dei servizi vale 2.190,4 miliardi di euro, di cui 1.153,7 miliardi, pari al 52,7%, realizzato dalle micro e piccole imprese, a cui contribuisce quasi mezzo milione di imprese artigiane. Al terzo trimestre del 2025 le imprese artigiane dei servizi – compreso il commercio – sono 491.807 e rappresentano il 39,5% dell’artigianato, una quota in salita di 2,5 punti percentuali rispetto al 37,0% di dieci anni prima.

Il trend dei nove settori di riferimento dell’artigianato dei servizi – Per nove settori dei servizi in cui vi è una maggiore presenza di imprese artigiane nei primi nove mesi del 2025 si registra una crescita dello 0,7% del volume del fatturato, sostanzialmente in linea con quella rilevata nel 2024 (+0,8%) e migliore della media dei servizi (+0,4%). Nel dettaglio, è particolarmente vivace il comparto ICT con le attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici a +7,3%, dinamica identica a quella del 2024, e la produzione di software, consulenza informatica e attività connesse a +3,0% e in miglioramento rispetto al +2,3% del 2024.

Seguono i servizi per edifici, compresa la loro pulizia, a +2,7% e magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti a +1,2%, entrambi in miglioramento rispetto allo scorso anno, quando crescevano rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%. Si segnala che la flessione meno intensa è il -0,8% della manutenzione e riparazione di autoveicoli che però peggiora rispetto al +3,2% del 2024. Segnali di debolezza anche per i servizi di ristorazione (-0,9%), altre attività professionali scientifiche e tecniche, prevalentemente disegnatori e grafica pubblicitaria (-1,0%, ma in miglioramento) e attività di supporto a funzioni d’ufficio e altre attività di supporto alle imprese (-1,4%), che comprende una ampia varietà di servizi, tra cui ad esempio, lettura di contatori del gas, acqua ed elettricità, volantinaggio e affissione di manifesti.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 1

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo