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Scuola, boom di assunzioni stabili: mai così tanti docenti di ruolo

Quasi l’80% delle nuove cattedre sarà coperto da insegnanti a tempo indeterminato. Il Ministero punta a ridurre il precariato e garantire più continuità didattica agli studenti .

La scuola italiana si prepara a un cambio di passo. Per l’anno scolastico 2025/2026 la gran parte delle nuove immissioni in cattedra sarà a tempo indeterminato. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, quasi l’80% dei posti disponibili andrà a docenti di ruolo.

Un risultato che segna una netta differenza con lo scorso anno, quando meno della metà delle assunzioni aveva portato alla stabilizzazione.

Il precariato è stato per anni una delle ferite aperte del sistema scolastico. Decine di migliaia di insegnanti hanno vissuto tra contratti annuali e supplenze brevi, con scuole costrette a cambiare personale in corsa. Ora il governo tenta di invertire la rotta.

Le nuove immissioni copriranno tutte le regioni, con particolare attenzione al Nord e alle grandi città, dove trovare docenti è sempre stato più difficile. Restano aree critiche come matematica, scienze e sostegno, ma l’obiettivo è dare più stabilità e ridurre le supplenze.

Il reclutamento avverrà attraverso le graduatorie ad esaurimento e i concorsi. Il Ministero sottolinea che si tratta di un investimento sul futuro. “Più docenti di ruolo significa meno turn over e maggiore continuità didattica”, spiegano fonti interne.

I sindacati accolgono la novità con favore, ma chiedono un piano di lungo periodo. “Un passo avanti importante – commentano – ma non basta. Serve una strategia pluriennale che elimini il precariato strutturale”.

Sul piano economico l’operazione pesa, ma il governo difende la scelta. “Non è una spesa, è un investimento”, ha dichiarato un esponente del Ministero dell’Economia.

Studenti e famiglie attendono di vedere i risultati concreti. Negli ultimi anni i cambi di insegnanti a metà anno hanno generato forti disagi, soprattutto nella primaria. Più docenti stabili in cattedra significa anche rapporti educativi più solidi e un clima scolastico più sereno.

Settembre sarà il vero banco di prova. Se le immissioni in ruolo promesse verranno rispettate e se le scuole riusciranno a partire con tutte le cattedre coperte, la riforma potrà segnare l’inizio di una nuova fase.

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Direttore Editoriale - Articoli pubblicati: 180

Libero Professionista, impegnato oltre che sul fronte dei servizi e prestazioni connesse al tema della prevenzione degli infortuni in ambienti di lavoro, ha maturato una notevole esperienza nell’ambito delle relazioni sindacali, ed oggi è tra i fondatori di diverse realtà sindacali di carattere Nazionale.

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