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“Basta, mollo tutto e cambio vita!”: chi lo dice e perché

La ricerca di Hays Italia e Serenis su un campione di circa mille lavoratori

“Basta! Mollo tutto e cambio vita!”: con questo caldo, chi non l’ha mai esclamato mentre lavora? Ma in quanti effettivamente sarebbero pronti a una second life? Per una ricerca di Hays Italia e Serenis su un campione di circa mille lavoratori, quasi un lavoratore su dieci (8%).

Ad avere in mente questo pensiero in prevalenza sono professionisti che vivono soli, hanno dai 50 ai 64 anni e un profilo “alto”. In genere lavorano in grandi aziende .

Sta di fatto che se l’8% si dà tempo un anno per pianificare il cambiamento, il 25% dice di volerlo fare più avanti mentre per quasi la metà del campione il cambiamento resta solo un sogno.

Ma perché si sogna di cambiare vita? Di aprire il famoso chiringuito su una spieggia tropicale? Tra le ragioni che spingono a cambiare c’è l’insoddisfazione del lavoro che si fa: riguarda quasi quattro lavoratori su dieci.

Fatto sta che sono sei persone su dieci a pensare almeno una volta a settimana di cambiare radicalmente alla ricerca di cose ben precise: per la ricerca della felicità (60%), per migliorare la qualità della vita (57%), per avere più tempo a disposizione (54%) e per ridurre lo stress (44%).

Tra i fattori che frenano il cambio di vita, però, c’è la paura di fallire e di rimetterci a livello economico, come dice un lavoratore su due, e l’impatto che potrebbe avere sulla famiglia.

Ma dove si sogna di vivere la second life? Nelle città marittime (59%), nelle Isole (31%) o in montagna (29%). E facendo cosa? Avviare un’attività in proprio in un settore nuovo (32%) o un B&B o un agriturismo (28%). Tra le mete italiane preferite Sardegna, Sicilia ma anche Dolomiti e Lago di Garda.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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