26
Aprile

Un mondo senza lavoro. Come rispondere alla disoccupazione tecnologica

Un libro di Daniel Susskind chiede di affrontare con urgenza la questione

Grazie ai progressi inarrestabili dell’intelligenza artificiale, il nostro lavoro – che si tratti di diagnosticare una malattia o redigere un contratto, scrivere notizie o comporre musica – è sempre più alla portata dei computer.

Nelle pagine di “Un mondo senza lavoro. Come rispondere alla disoccupazione tecnologica”, di Daniel Susskind, docente di Economia presso l’università di Oxford, edito da Bompiani, si paventa la minaccia di un mondo senza lavoro per tutti. E’ una delle prove più grandi del nostro tempo, e la pandemia di Covid-19 l’ha resa sempre più incombente: il virus ci ha precipitati d’un tratto in un mondo con ancora meno lavoro. Per questo dobbiamo affrontare con urgenza le questioni. Il progresso tecnologico potrebbe portare in futuro a un benessere e a una prosperità senza precedenti. Le vere sfide saranno allora distribuire questa prosperità in modo equo, limitare il crescente potere delle Big Tech e riempire di significato un mondo in cui il lavoro non sarà più il centro delle nostre vite.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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