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Ecco chi (e perché) si rivolge a un’agenzia di somministrazione

L'indagine Ipsos per Assolavoro: entro quattro mesi dal primo contatto, i candidati trovano una occupazione

Si dichiarano in generale più soddisfatti del proprio lavoro e della relazione con l’impresa in cui stanno lavorando, apprezzano il livello salariale e il sistema di welfare integrativo, ma soffrono la percezione di minori prospettive di carriera: è questo il ritratto dei lavoratori tramite Agenzia che emerge nel confronto con i dipendenti a tempo indeterminato direttamente assunti dall’azienda. Sempre più spesso chi si rivolge alle Agenzie è in cerca di migliori opportunità di lavoro (38%).

I dati sono estratti dalla ricerca condotta da Ipsos per Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, sul mercato del lavoro in Italia e sul ruolo delle Agenzie.

Lo studio, sviluppato nei primi mesi del 2025 su una platea diffusa di popolazione, candidati, lavoratori in somministrazione e manager delle Agenzie, è stato presentato a Roma nel corso dell’Assemblea Pubblica di Assolavoro da Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia.

L’Assemblea si è aperta con un videomessaggio di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, e di Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, a seguito del quale sono intervenuti Daniel Gros, Direttore Institute for European policymaking Università Bocconi, Marco Minniti, Presidente Fondazione Med-Or, e Massimiliano Valeri, Direttore Generale Censis. Ha concluso i lavori Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che l’accesso al lavoro tramite Agenzia avviene oggi più velocemente che in passato: entro quattro mesi dal primo contatto con una Agenzia i candidati trovano una occupazione, rispetto ai sei mesi del 2022. In due casi su cinque il candidato ottiene un lavoro entro un mese.

“I dati della ricerca confermano una volta di più l’evoluzione del ruolo delle Agenzie per il Lavoro, attori sempre più centrali per favorire un’occupazione garantita, con i diritti, le tutele e la retribuzione tipica del lavoro dipendente” – ha dichiarato Francesco Baroni, Presidente di Assolavoro, a margine dell’Assemblea.

“Ne emerge in maniera molto netta anche l’esigenza diffusa di un sistema di Politiche Attive realmente efficace, capace di accompagnare i giovani al lavoro e i lavoratori nei cambiamenti professionali e nelle sfide occupazionali. Il programma GOL si avvia alla conclusione – ha aggiunto Baroni – occorre fare tesoro delle esperienze maturate e correggere le criticità che sono emerse così da avviare al meglio la nuova fase di programmazione e rispondere in modo strutturale e tempestivo ai bisogni delle persone e delle imprese”.

“Le Agenzie per il Lavoro – ha concluso il Presidente di Assolavoro – sono pronte a fare la propria parte in una logica di cooperazione pubblico-privato, mettendo a disposizione competenze, strumenti e capillarità sul territorio. Siamo convinti che solo lavorando assieme si possa costruire un mercato del lavoro più dinamico, equo e accessibile, che offra tutele, percorsi di crescita e reale inclusione sociale ed economica e che non lasci mai solo chi si trova a dover affrontare una transizione: dalla formazione al lavoro, da un lavoro a un nuovo lavoro, da un lavoro a una nuova sfida prima formativa e poi occupazionale”.

Dalla rilevazione di Ipsos si evidenzia, inoltre, che per i lavoratori in somministrazione sono preferibili i contratti a tempo determinato tramite Agenzia piuttosto che quelli diretti con l’azienda: oltre la metà dei lavoratori in somministrazione (54%), infatti, predilige i vantaggi del contratto a termine tramite Agenzia.

In generale, aumenta tra la popolazione la conoscenza delle Agenzie per il Lavoro che passa dal 73% del 2002 al 79% di oggi, mentre permangono margini di miglioramento sulla conoscibilità della formazione offerta gratuitamente ai lavoratori dalle Agenzie e sul welfare dedicato: solo il 44% dei somministrati e il 22% dei candidati conoscono la formazione di settore, e solamente il 41% dei somministrati e il 15% dei candidati il welfare.

I contratti in somministrazione vengono considerati una forma di lavoro moderna (33%) e assimilabile al lavoro dipendente (35%) (per legge i lavoratori tramite Agenzia hanno stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione dei colleghi direttamente assunti dall’azienda, ndr). L’81% dei candidati intervistati consiglia di rivolgersi ad una Agenzia.

Dalla ricerca Ipsos emerge che le Agenzie favoriscono le prime esperienze di lavoro per i giovani, aiutano chi ha perso un’occupazione a trovarne una nuova e forniscono supporto alle aziende nel rispondere alla domanda di lavoratori con competenze altamente specializzate. Se è vero, infatti, che più di un lavoratore su due in somministrazione è un giovane under 35, le Agenzie non sono solo un’ottima porta d’accesso al mercato del lavoro per chi ha ancora poca esperienza, ma nel 34% dei casi sono un valido canale per reinserirsi nel mondo del lavoro, e nel 38% una via per la ricerca di migliori opportunità di lavoro.

Per chi cerca un lavoro inviare curriculum alle aziende rappresenta il canale migliore (50%, dato in calo rispetto al 2022), seguono le Agenzie per il Lavoro (43%) e il passaparola (34%). Sempre più rilevante l’utilizzo di LinkedIn, soprattutto tra gli under 35 laureati dove si raggiunge il 48%.

In questo contesto, per la popolazione le caratteristiche più ricercate in un buon datore di lavoro sono stipendio adeguato (71%) e stabilità e sicurezza (57%). Seguono avere un contratto che ti tuteli nei momenti di difficoltà (27%), lavoro in smart working (24%) e avanzamenti di carriera (23%). Nel caso dei candidati risulta importante l’attenzione alla formazione dei dipendenti in tre casi su dieci.

Sull’avvento dell’Intelligenza Artificiale una fetta importante deve ancora farsi un’idea o è in attesa degli sviluppi futuri. Per la popolazione l’AI stravolgerà il mondo del lavoro, incrementando l’efficienza e garantendo lo sviluppo di nuove professionalità. Sei persone su dieci temono, però, che l’AI causerà una riduzione del personale nelle aziende.

Più ottimisti i manager delle Agenzie per il Lavoro, tre su quattro hanno già iniziato a implementare l’AI nel proprio lavoro, mentre la quota residuale ha comunque pianificato di utilizzarla.

Le persone impiegate tramite Agenzie per il Lavoro sono circa 500mila, un terzo ha un contratto a tempo indeterminato (+4,9% nel 2024 sul 2023). Oltre la metà ha meno di 34 anni, crescono le donne (41,4% nel 2024); le persone con professionalità medio-alte sono la maggioranza (53,3%), segno “più” anche per gli over 50 assunti (sono il 16,5% sul totale dei lavoratori tramite Agenzia nell’ultimo anno).

Negli uffici delle Agenzie per il Lavoro sono impiegate, inoltre, più di 15mila persone, tutte con contratti stabili. Hanno un know how specializzato e lunga esperienza nella gestione di tutte le dinamiche che attengono al lavoro, sia per chi cerca una occupazione, sia per le aziende; decisamente prevalente è la presenza femminile.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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