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AAA, fino a marzo la sanità avrà bisogno di 60 mila professionisti

Perché nessuno vuole fare l'infermiere in Italia
La proiezione Assolavoro Datalab: caccia soprattutto a infermieri di Rsa e geriatri

Sono circa 60 mila le figure professionali richieste nel sistema sanitario italiano per il primo trimestre del 2025. I ruoli più ricercati? Infermieri, ostetriche, specialisti della diagnostica: oltre la metà della domanda riguarderà ruoli legati alla riabilitazione, all’assistenza e alla prevenzione.

E’ questo il dato principale che emerge dallo studio di Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro, che ha stilato la top ten dei profili più ricercati nel settore della sanità in Italia.

L’indagine sulle 10 figure professionali più richieste nel sistema sanitario pubblico e privato è stata condotta su oltre 70 mila annunci di lavoro sulle principali piattaforme, LinkedIn e Indeed, e su fonti terze qualificate.

Tra le professioni più ricercate spiccano il dermatologo, il medico fisiatra e lo specialista in medicina d’urgenza. Ma sarà alta la richiesta anche per neurologi e medici delle Rsa perché la popolazione va sempre più ad invecchiare.

Cresce la domanda anche per le professioni tecniche della salute: oltre 33mila gli addetti ricercati tra fisioterapisti, infermieri di degenza e infermieri di terapia intensiva. E nella diagnostica aumenta la richiesta per tecnici di laboratorio biomedico e di radioterapia. Ulteriori 19 mila profili si renderanno necessari per l’area socio-assistenziale e la cura alla persona, dunque spazio agli Oos per i centri riabilitativi, le Rsa e anche per l’assistenza domiciliare.

Dalla ricerca, inoltre, emerge che l’Ia-Iintelligenza artificiale sta innovando anche l’ambito sanitario. L’Ia, infatti, si sta rivelando un ottimo strumento per la medicina personalizzata, grazie alla capacità degli algoritmi di analizzare notevoli quantità di dati.

Dati importanti per definire trattamenti su misura, ma non solo: gli algoritmi stanno accelerando notevolmente anche i processi di scoperta di nuovi farmaci.

L’Ia sarà un valido alleato anche nello sviluppo della medicina preventiva, settore in crescita negli ultimi anni: circa il 15% delle spese sanitarie sostenute dalle famiglie italiane sono state, infatti, per la prevenzione. E con l’incremento della telemedicina, per favorire un maggiore accesso alle cure, i chatbot saranno utili alleati nel tarare al meglio la comunicazione con il paziente. D’altronde, anche nell’Atto di indirizzo del ministero della Salute per il 2025 si sottolinea l’importanza di un impiego sempre più ampio dell’Ia per facilitare l’interdisciplinarietà e a supporto della medicina.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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