51 visualizzazioni 2 min. 0 Commenti

Intelligenza artificiale, la transizione è veloce

Intelligenza Artificiale lavoro
Il 43% dei manager di grandi aziende ha già avviato progetti nel suo ambito

Il 43% dei manager di grandi aziende ha già avviato progetti nell’ambito dell’Ai mentre il 57% prevede di farlo in futuro. Secondo una ricerca KPMG-IPSOS sullo stato di adozione dell’AI in Italia, molte aziende si stanno concentrando sulla formazione del personale e le soft skills appaiono cruciali per padroneggiare le nuove tecnologie.

Al primo posto le aziende indicano il problem solving (45 per cento), seguito dalle capacità organizzative e gestionali (37 per cento) e dal pensiero critico (35 per cento). Per quanto riguarda le hard skills, saranno necessarie soprattutto competenze in tema di linguaggio di programmazione (30 per cento), di statistica e calcolo delle probabilità (29 per cento). Per il 95 per cento dei rispondenti l’AI permetterà ai manager di concentrarsi su compiti più strategici, l’impatto sull’occupazione invece potrebbe portare a una riduzione dei lavori non qualificati.

Per il giusto sviluppo dell’AI, “è fondamentale – ha dichiarato al Corriere Economia Francesca Morichini, chief HR officer Amplifon Group, una delle aziende che sta investendo in tal senso – trovare un equilibrio tra la dimensione umana e quella tecnologica. La tecnologia è solo uno strumento, non può sminuire il valore dell’uomo”.

Allo stesso tempo, in un’era sempre più digitale, “bisogna investire su una forte identità aziendale e sui valori per prevenire un utilizzo non etico della tecnologia”. Compito delle aziende quindi è “rivedere il loro modello organizzativo e ripensare ai ruoli. Automatizzare delle mansioni ci permette di liberare energia e impiegare risorse per creare valore aggiunto”.

 

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 797

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo