
Come si approcciano gli studenti delle scuole superiori al mondo del lavoro? Lo ha esplorato Almadiploma coinvolgendo oltre 32mila diplomati del 2022. Da questa ricerca, è scaturito che il 67,3% dei diplomati del 2022, alla vigilia dell’esame di Stato, ha dichiarato di avere intenzione di lavorare o comunque cercare un lavoro per cominciare a guadagnare qualcosina.
Più nello specifico, il 24,5% di essi si è detto alla ricerca di un lavoro continuativo e a tempo pieno (il 14,4% dei liceali, il 34,6% dei tecnici e il 47,7% dei professionali) mentre il 42,9% vorrebbe un lavoro occasionale, saltuario o a tempo parziale.
Inoltre, sempre dalla ricerca Almadiploma, si evince che, dal 2018 al 2022, la quota di coloro che intendono andare all’università è aumentata di 2,8 punti percentuali, dato che per i professionali si impenna fino ad arrivare al 9,3%. Fra i diciottenni, in generale, le femmine sono più disposte dei maschi a lavorare part time (67,1% contro il 50,9%) mentre i maschi sono più disponibili a lavorare per conto proprio (71,1% rispetto al 65,9%).
Ma cosa incide nella scelta del lavoro ideale? Qui entrano in gioco quattro fattori. Il primo è la possibilità di guadagno. Il secondo è la stabilità del posto di lavoro. Il terzo l’acquisizione di professionalità. E il quarto la possibilità di fare carriera. Aumenta, inoltre, la quota di diplomati che si dichiara disponibile a lavorare da autonomo (+4%) mentre si riduce la disponibilità verso un lavoro a tempo pieno (-9,6%) e a tempo indeterminato (-6,5%).
Infine: quanto pesa per i diciottenni la situazione di partenza sulla mobilità sociale? Il famoso ascensore sociale è pronto ad essere messo in funzione? A voler lavorare più di frequente sono i diplomati con genitori con titoli inferiori al diploma (56,7%) rispetto a chi ha genitori laureati (50,4%). Il 38% dei diplomati che ha deciso di proseguire gli studi ha genitori a loro volta laureati (contro il 12,1% tra coloro che intendono solo lavorare). E ancora: il 28,9% dei diplomati intenzionati solo a studiare proviene da famiglie di classe elevata contro il 14,3% tra coloro che intendono solo lavorare.