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Per lavorare meglio occorrono più giorni di ferie: ora è una certezza

Gli ultimi studi sono concordi: bisogna ricaricare le pile per migliorare la produttività

Andare in ferie, oltre ad essere un piacere e un obbligo (sancito dalla Costituzione), fa bene anche all’azienda per la quale si lavora. Ora lo sanciscono anche i dati secondo cui anche solo staccare per qualche ora e ricaricare le pile durante una normale giornata lavorativa aiuta la produttività del lavoratore. Molte aziende se ne sono rese già conto e stanno allargando le maglie dei loro permessi.

In molte società – ha evidenziato una ricerca della società internazionale di consulenza manageriale McKinsey & Company – per evitare stress e sindrome di burnout, più dei due terzi degli Hr director, vale a dire i capi del personale, ha messo a disposizione anche programmi di benessere tra corsi di yoga, terapia e meditazione. Dopo la pandemia, molti datori di lavoro hanno investito risorse senza precedenti nella salute mentale e nel benessere dei dipendenti. Si sta capendo che prendersi una pausa dal lavoro è la cura migliore per gli eccessivi carichi di impegni e che solo così si può puntare ad avere migliori performance lavorative.

Una delle grandi aziende che si è allineata a questo nuovo modello di gestione del personale è la società di consulenza direzionale Ernst & Young che, dopo aver concesso 10 ore di ferie in più al mese ai dipendenti, ha visto crescere dell’8% le valutazioni delle loro prestazioni annuali.

Non è l’unico caso positivo: la Harvard Business Review ha pubblicato uno studio condotto su oltre 5000 persone secondo il quale si riscontra quasi il doppio delle promozioni nei ragazzi che si godono le ferie rispetto a chi vuole essere sempre presente.

Concedersi dei momenti di relax può aiutare anche a combattere l’ansia e la depressione e a prevenire eventuali malattie cardiache. Gli psicologi chiamano il periodo di inattività un periodo di “incubazione” che al rientro in ufficio premia i lavoratori con nuove intuizioni e soluzioni. Si teorizza, insomma, che, quando non si è occupati con questioni lavorative, il cervello, nel subconscio, è in grado di elaborare nuove idee. Il segreto per lavorare meglio, quindi, è fare più vacanze. Sta di fatto che, sotto l’aspetto economico, bisogna pensare bene a dove spenderle. In Croazia, ad esempio, con l’arrivo dell’euro il primo gennaio 2023, le vacanze estive, quest’anno, costano il 15% in più. Ma questa, forse, è un’altra storia.

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Redazione - Articoli pubblicati: 842

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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