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Quanti bambini lavorano in Italia? Ecco il numero record

In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, il rapporto Unicef sui lavoratori dai 15 ai 17 anni.

Stando al rapporto Unicef, il 2024 ha fatto registrare il record di lavoratori minorenni in Italia: ben 80.991 tra i 15 ed i 17 anni. Le regioni con la percentuale più alta sono: il Trentino Alto Adige (21,63% della popolazione minorenne), la Valle D’Aosta (15,34%), l’Abruzzo (8,46%) seguiti da Marche (7,57%) Puglia (6,24%) e Sardegna (6,24%).

Quanto alle denunce di infortunio dei lavoratori tra i 15 ed 17 anni il numero è salito dai 5.816 del 2020 ai 18.825 nel 2023.

Sei gli infortuni mortali nella stessa fascia d’età nel quinquennio 2019-2023.

In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, il documento rileva che quello che sembrava un fenomeno prettamente di altre parti del mondo,  in realtà, si manifesta anche da noi.

Eppure, nel suo nuovo rapporto “Marking progress against child labour”, l’International Labour Organization (Ilo) sostiene che “il numero globale dei bambini lavoratori è diminuito di un terzo dal 2000, da 246 a 168 milioni. Ma anche l’ultimo migliore tasso di declino non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo di eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016, concordato dalla comunità internazionale attraverso l’Ilo”.

Secondo il direttore generale Guy Ryder, “ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma i progressi sono ancora troppo lenti. Quindi, se vogliamo davvero porre fine alla piaga del lavoro minorile in un futuro prevedibile, abbiamo bisogno di una notevole intensificazione degli sforzi a tutti i livelli. Ci sono 168 milioni di buoni motivi per farlo”.

Le più recenti stime dell’Ilo, rese note nei documenti preparatori della Global Conference on Child Labour che si terrà ad ottobre a Brasilia, dimostrano che la maggior parte dei progressi della lotta al lavoro minorile è stata fatta tra il 2008 e il 2012, quando il numero complessivo di bambini-lavoratori è sceso da 215 a 168 milioni.

Oltre la metà di questi 168 milioni di bambini ed adolescenti sottratti al gioco (il 10,6% della fascia di età tra i 5 e i 17 anni, 73 milioni dei quali con meno di 11 anni) è impiegata in lavori pericolosi, cioè che mettono in pericolo direttamente la loro salute, la sicurezza e lo sviluppo morale. Attualmente i bambini che fanno lavori pericolosi sono  85 milioni, in calo rispetto ai 171 milioni nel 2000. I lavori pericolosi sono spesso visti come l’anticamera delle peggiori forme di lavoro minorile.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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