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Lavoro, la classifica delle regioni da cui si emigra di più

E' stata stilata dall'Aire, l'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero

Da quali regioni italiane si emigra di più per motivi legati al lavoro? La classifica l’ha redatta il report “State of the Global Workplace” del 2023 di Gallup rilevando che gli italiani sono i lavoratori meno coinvolti, più stressati e più rassegnati al proprio destino in Europa.

Proprio per questo, sono sempre più numerosi i giovani e gli adulti che decidono di trasferirsi in Paesi in grado di rispondere alle loro necessità di crescita personale e professionale.

Di conseguenza, se c’è un tema di migrazioni interne, ne esiste pur sempre un altro legato agli espatri.

Tanto più che, secondo lo studio citato, nel 2022, i movimenti migratori interni sono stati nuovamente in crescita: +4% rispetto al 2021 e +10% rispetto al 2020. E, per quanto riguarda gli espatri, il 44% delle partenze tra gennaio a dicembre 2022 ha riguardato giovani italiani tra i 18 e i 34 anni.

Così, al 1° gennaio 2023, i connazionali iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) sono arrivati a circa 6 milioni, a fronte di una popolazione di 58,8 milioni di residenti in Italia.

Il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all’estero è di origine meridionale, il 37,8% del Nord e il 15,8% delle Regioni del Centro.

Tuttavia, è quasi certo che il numero di italiani all’estero sia ancora maggiore di quello registrato ufficialmente. Questo perché alcuni italiani lavorano o vivono all’estero, senza però essere iscritti all’Aire.

Ma qual è, appunto, la classifica delle regioni da cui si espatria di più (almeno stando alla percentuale di iscritti all’Aire)? In testa c’è la Sicilia (13,7%), quindi la Lombardia (10,3), la Campania (9,2), il Veneto (8,9), il Lazio (8,5), la Calabria ( 7,4), la Puglia (6,4), il Piemonte (5,9), l’Emilia Romagna (4,3), la Toscana (3,6), l’Abruzzo (3,5), il Friuli Venezia Giulia (3,4), le Marche (2,9), la Liguria (2,8), la Basilicata (2,4), la Sardegna (2,2), il Trentino Alto-Adige (2,2), il Molise (1,6), l’Umbria (0,8) e la Val d’Aosta (0,1).

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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1 Commento
    Hggg

    Servirebbe sapere non solo quanti in assoluto, ma quanti in rapporto alla popolazione delle singole regioni

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