Quasi sette persone su dieci sono al corrente che l’occupazione è aumentata ma per quattro la qualità è diminuita. A dirlo è un sondaggio dell’Istituto Piepoli svolto con 500 interviste. Nello specifico, è il 67% del campione consapevole che in Italia il tasso di occupazione negli ultimi mesi è aumentato. Sta di fatto che la percentuale scende al 59% tra le donne.
Quanto alle previsioni sull’andamento dell’occupazione, per il 46% il numero delle persone occupate in Italia nei prossimi sei mesi rimarrà lo stesso, nel complesso per il 34% aumenterà e per il 16% diminuirà.
A fronte di questo, però, il grande dubbio riguarda l’opinione degli intervistati sulla qualità del lavoro in Italia: il 46% ha una posizione neutrale, seguito da un 38% secondo cui sta peggiorando, mentre solo il 13% ritiene che stia migliorando.
Il peggioramento è più sentito nella fascia senior oltre 54 anni (43%) e nella fascia centrale 35-45 anni (42%), e a livello geografico nel Nord Ovest (43%). Di contro, il giudizio positivo, relativo ad un miglioramento, raggiunge le quote più elevate nel Nord Est (17%) e nella fascia 35-45 anni (15%).
L’indagine sonda anche il livello di fiducia nelle politiche del lavoro del governo. Alla domanda “quanta fiducia ha nelle politiche attuali del governo per l’incremento dell’occupazione”, la quota maggioritaria di intervistati ha risposto “poco” (35%), segue “per nulla” (29%), ma alle risposte positive si aggiunge un ulteriore 30%. Al campione rappresentativo dei diversi macrosettori del mercato del lavoro, è stato chiesto se negli ultimi mesi ha notato un aumento delle opportunità di lavoro nel proprio settore: il 56% ha risposto no, contro il 35% di sì e il 9% di non so.
Una parte dell’indagine, infine, riguarda il fenomeno del caporalato: l’80% del campione ha risposto che conosce anche solo per sentito dire il fenomeno e il 60% è a conoscenza delle operazioni condotte in Italia contro il caporalato e l’86% si dichiara d’accordo con queste iniziative promosse dal governo.
