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Lavoratori nei cda: al via la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare

La Cisl rilancia il modello tedesco: la norma per attuare l'articolo 46 della Costituzione

È pronta a partire in tutt’Italia la raccolta firme per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla “Partecipazione al lavoro”, già depositata in Cassazione dalla Cisl.

Si tratta di 22 articoli che rilanciano l’idea di rendere concreta e decisiva la presenza dei lavoratori nei cda delle imprese sul modello tedesco.

L’obiettivo è quello di dare piena applicazione all’articolo 46 della Costituzione che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. Così, Luigi Sbarra, il segretario della Cisl, ha dato il via all’iniziativa avendo cura di illustrarla preventivamente sia al presidente del Consiglio Giorgia Meloni che alla segretaria del Pd Elly Schlein.

Introdurre anche in Italia una legge che regoli e incoraggi la partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori in attuazione del dettato costituzionale è da sempre uno dei sogni nel cassetto del sindacato. Ma finora si è scontrato con una scarsa attenzione da parte dei partiti. Per questo la scelta di ricorrere alla raccolta firme e di avviare il procedimento di una legge di proposta popolare.

Ora, per sostenerla, occorrono almeno 50mila firme: un obiettivo che sembra alla portata. Anche perché il tema di una maggiore partecipazione dei lavoratori alla governance delle aziende suscita interesse ed è testato con successo in Germania, come accennato, dove si disciplina la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori ai consigli di sorveglianza in quello che è chiamato il sistema dualistico di governance delle imprese.

In campo, comunque, in Italia, la Cisl mette anche l’ipotesi di partecipazione al consiglio di amministrazione delle società che non adottano il sistema dualistico, comprese le società a partecipazione pubblica. Inoltre, nella proposta di legge popolare sponsorizzata dal sindacato, viene regolata la distribuzione degli utili e vengono introdotti i piani di partecipazione finanziaria oltre che un meccanismo premiale per le imprese che coinvolgono i lavoratori in progetti innovativi e per gli stessi lavoratori che si impegnano a fornire contributi per l’innovazione o l’efficientamento dei processi produttivi.

Infine, per le aziende che aprono le porte della diligence ai propri dipendenti con la creazione di organismi paritetici con obblighi di formazione dei lavoratori e degli stessi amministratori, nella proposta di legge popolare, sono previsti incentivi e sgravi fiscali.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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