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Quando e come il mondo del lavoro si apre alle persone disabili

I dati dell'European Human Rights report e il nuovo accordo voluto dalla ministra Calderone

In Italia, solo una persona disabile su due è impiegata. Ma, tutto sommato, su questo fronte, non ce la passiamo così male. Lo si evince dalla settima edizione dell’European Human Rights report. In tutta l’Unione Europea, solo il 51,3% delle persone disabili è impiegato, rispetto al 75,6% delle persone senza disabilità. Per le donne con disabilità, la cifra è ancora più bassa, con un tasso di occupazione medio di solo il 49%. I giovani con disabilità di età compresa tra i 20 e i 29 anni hanno poi un tasso di occupazione medio di solo il 47,4%.

Tuttavia, come accennavamo, sono profondi i divari tra Paesi: l’Itala (con 294mila occupati nel 2023), con il suo 51,6% di persone con disabilità in età lavorativa che ha un lavoro retribuito, si colloca al di sopra della media europea, abbastanza in linea con i Paesi più virtuosi come Danimarca ( 60,1%), Lettonia 860,8%), Estonia (64,9%), Olanda (56,3%), Francia (56,9%), Germania (53,3%), Austria (54,6%) e molto al di sopra dei Paesi che sono in coda come Irlanda (32,6%), Grecia (32,6%) e Croazia (37%). A questo dato, deve poi aggiungersi il fatto che la richiesta di lavoratori con disabilità è cresciuta del 54% nel 2023 rispetto a dodici mesi prima.

Sta di fatto che la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, intervenuta il 17 settembre 2024 all’evento “Lavoro inclusivo: opportunità e sfide per le persone con disabilità”, ha firmato un protocollo d’intesa tra Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas) proprio con l’obiettivo di garantire alle persone con disabilità il pieno accesso alle opportunità lavorative.

Laministra ha sottolineato l’impegno a costruire una società inclusiva, in cui ognuno trovi il suo posto, nella consapevolezza che aprirsi ai diversi talenti delle persone è un modo per arricchire i percorsi. In questo senso la tecnologia e l’informatica possono essere di supporto, così come il Piano nazionale di ripresa e resilienza che sostiene il miglioramento della capacità di inserimento lavorativo e di conseguenza, di un percorso di autonomia.

Il Ministro ha inoltre ricordato il valore degli enti del terzo settore nella società italiana, indicandoli come una realtà importante, che non ha eguali in Europa.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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