333 visualizzazioni 2 min 0 Commenti

Reddito di cittadinanza, a settembre si cambia

La differenza tra Reddito di Cittadinanza e Misura di Inclusione Attiva (Mia) – così come dovrebbe essere denominato il nuovo sussidio del governo Meloni – sarà sostanziale anche per quanto riguarda il modo in cui ottenerlo.

Il Governo di Giorgia Meloni ha messo in cantiere la riforma del sussidio introdotto nel gennaio 2019 dal primo esecutivo targato Giuseppe Conte.

La card, diventata la misura bandiera del Movimento 5 Stelle, verrà rivoluzionata ma con le nuove regole rischia di tagliare fuori buona parte dei percettori. Ad oggi, ammontano a circa 1 milione le persone che ne usufruiscono. Ma se il tetto reddituale entro cui si può avere scende, come previsto dalla bozza di riforma, da 9.360 euro a 7.200 all’anno, si calcola che saranno almeno 260mila coloro i quali ci dovranno rinunciare.

In generale, poi, gli assegni dovrebbero essere ridotti, facendo risparmiare alle casse dello Stato 3 miliardi su un totale di 8 finora stanziati per la misura. Cosa significherà per le famiglie? Secondo le prime stime, per un nucleo con due genitori e due figli maggiorenni, da un sostegno di 1050 euro, si scenderà a uno di 787,5 euro. Con due genitori e due figli minorenni, la riduzione sarà da 900 a 800 euro. Per una famiglia composta da una madre con due figli minorenni, da 700 a 600 euro. Per un single, infine, l’assegno scenderà da 500 a 375 euro.

La differenza tra Reddito di Cittadinanza e Misura di Inclusione Attiva (Mia) – così come dovrebbe essere denominato il nuovo sussidio del governo Meloni – sarà sostanziale anche per quanto riguarda il modo in cui ottenerlo.

Un ruolo chiave sarà dato a una piattaforma informatica a cui ci si dovrà iscrivere prima di fare domanda all’Inps. Su questa piattaforma, il beneficiario dovrà sottoscrivere una Dichiarazione di Immediata Disponibilità a lavorare (Did), dopodiché sarà la stessa piattaforma online a destinarlo al Centro per l’Impiego o all’assistenza sociale dei Comuni. Coloro i quali sono occupabili troveranno online i corsi di formazione, i lavori sociali gestiti dagli enti locali e, soprattutto, le proposte delle aziende. Da loro si promette almeno una offerta congrua.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 1

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo