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Più collaborazione scuole-aziende e pensionati-tutor: le mosse del Governo per il lavoro agli under 30

Saranno potenziati gli Its Academy e le imprese potranno richiamare in servizio coloro i quali hanno smesso di lavorare per un massimo di 2 anni

In Italia si calcola che ammontino a 1,2 milioni i posti di lavoro che non si riescono a coprire. Questo, a fronte di circa 3 milioni di Neet (giovani che non studiano né lavorano) e di un tasso di abbandono scolastico ancora troppo alto, soprattutto al Sud. Per questo, il Governo Meloni ha annunciato di voler rafforzare l’alleanza scuola-imprese, ma non solo. La prima mossa sarà quella di potenziare gli Its Academy, definiti dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara “un modello vincente, dove imprenditori e scuole lavorano insieme co-progettando e cogestendo i percorsi”. L’obiettivo, ha aggiunto a tal proposito la titolare del Ministero del Lavoro Martina Calderone, “è quello di valorizzare i talenti sfruttando la Programmazione Ue 2023-2027”. Del resto si gioca una partita fondamentale: il mismatch ha raggiunto il 46% mentre nel 2019, prima della pandemia, si attestava al 25%. Ad oggi, quindi, la perdita di valore aggiunto è stimabile in circa 38 miliardi di euro. Un vero e proprio tesoro sprecato visto anche che l’Italia, seconda potenza manufatturiera europea e settima economia mondiale, deve fare i conti con una forte denatalità. Non c’è tempo da perdere, dunque. Così, il Governo, per favorire il passaggio generazionale nelle aziende, sta pensando pure a una nuova figura: quella dei pensionati-tutor per gli under 30 (o under 35 se laureati). Le aziende fino a 50 dipendenti nel 2024 potranno riassumere per massimo 2 anni un lavoratore in pensione da non oltre 2 anni col compito di avviare, per un massimo di 60 ore al mese, un giovane neoassunto. Il compenso per loro dovrebbe arrivare fino a 15 mila euro l’anno senza che quest’ultimo concorra alla formazione di reddito ai fini Irpef e senza che sia assoggettabile a contribuzione previdenziale. Al datore di lavoro, invece, sarebbe riconosciuto, per tutto il periodo di tutoraggio, l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a suo carico, con esclusione dei premi e dei contributi Inail e comunque fino a un massimo di 8060 euro l’anno. Infine, per favorire la specializzazione professionale e contrastare la dispersione scolastica, il Governo pensa anche di lanciare il Programma di risparmio e Investimento per l’istruzione e la formazione avanzata: significa che le banche potranno aprire dei conti a condizioni agevolate fino a 100mila euro per gli under 30 che potranno utilizzare quei soldi fin dai 16 anni per finanziare la loro formazione.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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