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Gli industriali italiani chiedono un piano industriale straordinario

A Rapallo l'intervento del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini

Serve “un piano industriale straordinario del Paese”, per le imprese “servono delle azioni forti, serve farle subito”, serve “un overboost pazzesco”: il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini,  ha rilanciato al convegno di Rapallo degli industriali under 40 il suo appello a mettere in campo “un piano da 8 miliardi per i prossimi tre anni”.

Si è rivolto anche ai leader dei sindacati auspicando l’avvio di un confronto “che manca da anni”, che “porti piano piano a trovare delle soluzioni partendo dalle cose che possono unire, dai punti che dividono meno, da temi più alti che riguardano tutti”, come la sicurezza sul lavoro e la rappresentanza.

E ha puntualizzato: “Non ho mai visto i sindacati al nostro fianco su temi che per noi sono fondamentali. Difendere le imprese significa difendere il lavoro, le famiglie”.

Orsini si è riferito alle sfide in Europa, come per automotive e green deal, o anche su proposte di Confindustria come quella di un piano casa per chi deve trasferirsi per lavorare.

“Mi auguro che il sindacato su questi temi sia con noi”. Orsini ha rilanciato anche le parole del giorno prima della leader dei Giovani Imprenditori di Confindustria: “Di quello che ha lanciato Maria Anghileri, la dichiarazione che non possiamo più galleggiare, credo che sia la cosa più bella. Perché dà l’idea”; come il tema di “investire sulla ‘filiera futuro'”.

Al secondo giorno dell’appuntamento di giugno in Liguria, tradizionalmente improntato sul confronto con i leader politici, è intervenuto anche Matteo Renzi che ha tocca le corde degli imprenditori sulla necessità di misure di sostegno alle imprese: “Spero che riusciate a portare qualcosa a casa con la prossima legge di bilancio, perché fino ad adesso non hanno fatto nulla. Industria 5.0 è incomprensibile”.

Eppure, le esperienze di successo nelle aziende sono, per gli imprenditori, un esempio anche di cosa andrebbe fatto per il Paese. L’ha sottolineato, ad esempio, Urbano Cairo: “Oggi non c’è alternativa, l’Italia non cresce da tempo: ci vuole qualcosa di molto più incisivo e radicale. Oggi ci vorrebbe molto coraggio”.

Orsini ne ha ripreso gli spunti: “Pesa l’incertezza. Ora anche con con i nuovi fronti di guerra in medio Oriente che costituiscono nuovi rischi anche per il costo dell’energia. Abbiamo già visto il petrolio, sono capitoli che purtroppo impatteranno su costi per l’impresa molto cari”.

Una risposta, a tal proposito, per Confindustria potrebbe arrivare dal nucleare: “Bisogna correre velocemente, serve responsabilità sociale di tutti i partiti politici perché se diventa un tema politicizzato diventa un problema”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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