
Da anni i dipendenti di Amazon denunciano le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti sostenendo che non siano umane. Adesso avranno un dubbio: che il collega di fianco potrebbe in effetti non essere umano. L’automazione degli stabilimenti della multinazionale americana fondata da Jeff Bezos ha raggiunto una nuova tappa: presto ci saranno più robot di quanti sono i dipendenti umani.
Amazon ha inserito più di un milione di androidi nella sua scala di lavorazione, dall’impacchettamento al trasferimento dei prodotti lungo i piani. I dipendenti umani, in tutto il mondo, sono circa un milione e mezzo. Uno dei nuovi robot , chiamato Vulcan, racconta il Wall Street Journal, ha un tatto così sensibile da essere in grado di prelevare articoli da più scaffali. La compagnia ha collegato i robot ai processi di evasione degli ordini, in modo che le macchine possano lavorare in tandem tra loro e con i dipendenti.
Secondo i dati Amazon, il 75% delle consegne globali vede la partecipazione di robot. L’automazione ha ridotto i tempi, aumentato la produzione individuale, e cominciato a mettere ai margini il personale. Anche perché i robot non lavoreranno per guadagnare, ma per non venire disattivati.
Al momento, la presenza degli androidi non viene percepita come una minaccia: in fondo, si occupano di compiti umili e ripetitivi, come sollevare, trascinare, smistare. Ma da tempo gestiscono anche le macchine.
Settecentomila dipendenti sono stati addestrati in tutto il mondo a collaborare con i nuovi “colleghi”. In cambio hanno uno stipendio più alto, che in realtà è il prezzo pagato da Amazon per mettere sulle loro teste un invisibile conto alla rovescia. La media dei dipendenti negli stabilimenti è passata da mille a 670, il dato più basso negli ultimi 16 anni, mentre i prodotti imballati e spediti ogni anno da un solo lavoratore sono passati, in media, dai 175 di oltre dieci anni fa di 3.870 di ora. Amazon sta introducendo l’Intelligenza artificiale nei magazzini, ha spiegato di recente l’amministratore delegato Andy Jassy, “per migliorare il posizionamento dell’inventario, le previsioni della domanda e l’efficienza dei robot”.
Come dire: l’invasione androide iniziata già nel 2012, in Amazon, è solo all’inizio.