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Sicurezza sul lavoro: Calderone inaugura corso di formazione per 800 ispettori, ma a quella dei lavoratori chi ci pensa?

Le ragioni per cui lo Stato dovrebbe stare di più in prima linea

Il 12 settembre, presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, è stato inaugurato il corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro per 800 ispettori tecnici. Tuttavia, vi sono alcune considerazioni importanti da sottolineare.

Innanzitutto, è indiscutibile che la formazione degli ispettori tecnici sia un passo positivo per migliorare la sicurezza sul lavoro e garantire la conformità alle norme ma, è altrettanto essenziale notare che la formazione dovrebbe coinvolgere non solo gli ispettori ma anche le aziende e i lavoratori stessi. La sicurezza sul lavoro non dovrebbe essere responsabilità esclusiva degli ispettori, ma di tutti gli attori coinvolti.

Le verifiche e le sanzioni economiche sono importanti, ma da sole non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori. È fondamentale che le aziende e i lavoratori acquisiscano conoscenze e competenze per prevenire incidenti e infortuni in modo proattivo. La formazione dovrebbe essere estesa a tutti, promuovendo una cultura della sicurezza sin dalle scuole e coinvolgendo i giovani.

Inoltre, la dichiarazione del Ministro Calderone sulla preventiva verifica della messa a norma dei luoghi di lavoro per prevenire incidenti è valida, ma è altrettanto importante enfatizzare che l’obiettivo principale dovrebbe essere la salvaguardia delle vite umane. Le sanzioni economiche possono essere un deterrente, ma il valore più grande dovrebbe essere la protezione della salute e della vita dei lavoratori.

La formazione degli ispettori è un passo nella giusta direzione, è essenziale ampliare l’approccio alla formazione coinvolgendo anche aziende e lavoratori, in modo da promuovere una cultura della sicurezza e prevenzione che vada oltre le sanzioni economiche e miri a preservare le vite dei lavoratori.

È importante sottolineare che i costi della formazione, sia per i lavoratori che per gli ispettori, dovrebbero essere sostenuti principalmente dallo Stato anziché gravare sulle aziende. Questo approccio ha diverse ragioni valide

Interesse pubblico La sicurezza sul lavoro è di interesse pubblico, e quindi dovrebbe essere finanziata con risorse pubbliche. La formazione dei lavoratori e degli ispettori contribuisce a ridurre il numero di incidenti e infortuni sul posto di lavoro, il che beneficia l’intera società attraverso una minore spesa sanitaria e una forza lavoro più sana ed efficiente.

Equità l’onere finanziario della formazione non dovrebbe ricadere unicamente sulle aziende, specialmente sulle piccole imprese che potrebbero avere risorse limitate. L’assunzione di questo costo da parte dello Stato garantisce un approccio equo e favorisce la partecipazione di tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni finanziarie.
Incentivo alla conformità: Se le aziende dovessero sostenere completamente i costi della formazione, potrebbero essere meno inclini a partecipare attivamente ai programmi di sicurezza e formazione, soprattutto se ritengono che questo rappresenti un onere finanziario eccessivo. Coprire i costi a livello statale può incentivare una maggiore adesione e conformità alle norme di sicurezza.

Miglioramento generale della sicurezza Investire nella formazione dei lavoratori e degli ispettori attraverso fondi pubblici può portare a un miglioramento generale della cultura della sicurezza sul lavoro, riducendo il numero di incidenti e migliorando le condizioni lavorative complessive.

Non fingiamo di non sapere che la consapevolezza del lavoratore è un requisito fondamentale per la sicurezza, troppo spesso vediamo cantieri nei quali il lavoratore stesso non rispetta i minimi requisiti preventivi e poco c’entra il datore che magari ha stabilito correttamente il da farsi.

In sintesi, la formazione in materia di sicurezza sul lavoro dovrebbe essere finanziata dallo Stato, e non con la deduzione o la detrazione del costo sostenuto, bensì con un intervento finanziario diretto, per garantire un approccio equo, promuovere la sicurezza sul posto di lavoro e proteggere la salute e la vita dei lavoratori, senza gravare eccessivamente sulle aziende.

Che si abbia un dipendente o più di 100.000 poco conta, una vita umana ha un valore inestimabile e la perdita della stessa è un dramma che non merita nessuno di avere soprattutto perché il lavoro è la benzina della stessa famiglia che senza carburante non potrà più percorrere nessuna strada.

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Autore - Articoli pubblicati: 194

Segretario Generale Confederazione SELP

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