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L’importanza di garantire l’occupazione dei figli dei defunti per una maggiore continuità lavorativa e reddituale

Una proposta per superare la reversibilità

La perdita di un genitore è un momento difficile per qualsiasi famiglia. Oltre all’immenso dolore emotivo, i superstiti spesso si trovano ad affrontare una serie di sfide pratiche, tra cui la gestione delle questioni finanziarie e la pianificazione del futuro. In molti Paesi, il sistema di sicurezza sociale offre un sostegno attraverso la reversibilità, che consente ai coniugi superstiti di beneficiare di una rendita di sopravvivenza. Tuttavia, una possibile alternativa che merita attenzione è l’inclusione nella contrattazione collettiva nazionale (CCNL) della possibilità per i figli dei defunti di prendere il posto di lavoro del genitore venuto a mancare. Questa soluzione potrebbe garantire una maggiore continuità lavorativa e reddituale ai superstiti, riducendo così il peso dell’intervento statale.

Il valore della continuità lavorativa
La continuità lavorativa è un elemento cruciale per la stabilità economica delle famiglie. La possibilità che i figli dei defunti possano assumere il posto di lavoro del genitore mancante rappresenta un modo per preservare l’occupazione e garantire un reddito costante per la famiglia. Inoltre, permettere ai figli di seguire le orme dei genitori in ambito lavorativo può essere un modo per onorare la memoria del genitore scomparso e preservare la tradizione familiare.

Benefici per i superstiti
L’inclusione di questa clausola nei CCNL offrirebbe vantaggi significativi ai superstiti. Innanzitutto, consentirebbe loro di evitare l’incertezza finanziaria che spesso accompagna la perdita di un genitore. I figli potrebbero occupare la posizione lavorativa vacante, mantenendo uno stipendio e beneficiando di eventuali tutele contrattuali. Inoltre, questo approccio promuoverebbe la stabilità emotiva, fornendo ai superstiti un senso di sicurezza e continuità nel loro ambiente lavorativo.

Riduzione dell’intervento statale
L’inserimento di questa possibilità all’interno dei CCNL avrebbe anche il vantaggio di ridurre parzialmente l’intervento statale. Attualmente, nei sistemi di sicurezza sociale, il sostegno finanziario viene fornito attraverso la reversibilità, che richiede un finanziamento pubblico. Consentire ai figli di prendere il posto di lavoro del genitore defunto potrebbe alleviare in parte il peso di tale intervento, poiché la famiglia potrebbe continuare a beneficiare di un reddito derivante dal lavoro e, quindi, ridurre la necessità di sussidi statali.

Considerazioni finali
La perdita di un genitore è un momento difficile per i superstiti, e garantire una continuità lavorativa e reddituale può aiutare a fornire stabilità economica e ridurre lo stress finanziario. L’inclusione nella contrattazione collettiva nazionale della possibilità che i figli dei defunti prendano il posto di lavoro del genitore venuto a mancare rappresenta un’alternativa meritevole di attenzione rispetto alla semplice reversibilità. Questa soluzione può offrire numerosi vantaggi, tra cui la preservazione dell’occupazione, la continuità lavorativa e una riduzione dell’intervento statale. Sostenere questa proposta richiederebbe una riflessione approfondita e il coinvolgimento dei sindacati, dei legislatori e delle parti interessate per assicurare una giusta e sostenibile implementazione.

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Autore - Articoli pubblicati: 173

Segretario Generale Confederazione SELP

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