Nel lavoro ibrido l’intelligenza artificiale libera tempo, quasi un giorno a settimana, da dedicare ad attività a maggior valore aggiunto e migliora la produttività.
Non solo, rafforza anche la collaborazione e il dialogo tra generazioni. In un mondo dove le società tecnologiche hanno privilegiato il Btc, il business to consumer, i clienti finali quando indossano gli abiti di lavoratori spesso si ritrovano in organizzazioni che sono meno avanzate rispetto a quanto lo siano loro stessi nel privato. E diventano così molto proattivi nell’implementazione degli strumenti.
E’ quanto emerge da uno studio condotto da International Workplace Group (IWG), la più grande piattaforma mondiale per il lavoro e fornitore di spazi di lavoro flessibili, su un campione di 2mila professionisti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, secondo cui la Generazione Z ha un ruolo di leadership nel promuovere l’adozione dell’Ai, formando i colleghi e migliorando produttività e collaborazione negli ambienti di lavoro ibridi. Della positiva influenza dell’Ai sulla collaborazione parla il 69% dei lavoratori che operano in parte da remoto e in parte in presenza: affermano che sta rendendo più semplice il lavoro in team tra sedi diverse, citando tra i benefici una migliore preparazione delle riunioni (46%), un migliore accesso a informazioni condivise (36%) e un follow-up più efficace (36%).
Premesso che l’80% dei lavoratori ha sperimentato strumenti di intelligenza artificiale, oggi una quota equivalente, il 78%, è anche in grado di stimare quanto tempo ha risparmiato grazie all’uso di questi strumenti: in media circa 55 minuti al giorno che equivalgono a un’intera giornata lavorativa in più alla settimana. Mark Dixon, fondatore e CEO di IWG, osserva che «i progressi tecnologici, in particolare nell’ambito dell’intelligenza artificiale, stanno aumentando la produttività, aprendo nuove opportunità di carriera e mettendo in connessione generazioni diverse di competenze. Questi significativi guadagni di produttività resi possibili dall’intelligenza artificiale stanno contribuendo a creare team più connessi e agili, pronti per il futuro del lavoro». Questo tempo in più, secondo quanto riferiscono i lavoratori, viene destinato ad attività a maggior valore aggiunto, come il lavoro creativo o strategico (41%), l’apprendimento e lo sviluppo professionale (41%), la collaborazione in presenza (40%) e il networking (35%). Un’ampia maggioranza, circa l’86%, afferma che l’intelligenza artificiale li ha aiutati a completare i compiti in modo più efficiente, e il 76% dichiara che sta accelerando direttamente la propria crescita professionale, percentuale che sale all’87% tra i lavoratori della Generazione Z.
Nella complessa trasformazione organizzativa in corso la collaborazione intergenerazionale è diventata un elemento centrale e fa emergere un ruolo specifico nella Generazione Z. Quasi i due terzi (59%) dei dipendenti di questa generazione stanno infatti attivamente aiutando i colleghi con più anni di servizio ad adottare gli strumenti di intelligenza artificiale. L’80% dei senior director dice che questo supporto consente loro di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, mentre l’82% afferma che le innovazioni legate all’Ai introdotte hanno aperto nuove opportunità di business. Nel complesso, l’86% degli intervistati afferma che l’intelligenza artificiale li ha resi più efficienti e il 76% ritiene che stia favorendo la propria carriera, percentuale che sale all’87% tra i rispondenti della Generazione Z.

