InfoJobs, una delle piattaforme per la ricerca di lavoro più utilizzate in Italia, ha condotto una ricerca per classificare le abitudini più fastidiose che i diretti interessati rilevano da parte dei colleghi. Spesso e volentieri bisogna sopportare delle cose davvero sgradevoli in ufficio (e non solo). Ma qual è la loro classifica? In cima alla lista, essendo citato per il 50,4% delle volte, c’è il pettegolezzo che non risparmia critiche e gossip soprattutto se fatto davanti a tutti. Piazza d’onore (col 45,4%) per il volume della voce del vicino di scrivania. Podio per i ritardatari (24,7%). A ruota, seguono i monotoni, nel senso coloro i quali più che parlare, pontificano continuamente di calcio o dell’ultimo film che hanno visto con toni da grande esperto e senza ammettere repliche. A pari merito, poi, ci sono coloro i quali si dilungano troppo nel parlare della propria vita privata (14,8%). Sta di fatto che la ricerca di InfoJobs non finisce qui: rileva anche come uno dei nodi più critici che mette duramente alla prova un buon rapporto coi colleghi sia quello della condivisione degli spazi. Da questo punto di vista, gli italiani, per il 45,4%, trovano odioso quando un loro collega si intromette nelle loro carte, alla ricerca magari di un documento che gli serve: si raggiunge l’apice della tensione quando si cambia ordine alle cose sulle scrivanie e nei cassetti personali. Dopo questo vizio, in ogni caso, si classifica col 32% la posizione della scrivania di lavoro: spesso ci sono delle vere e proprie guerre tra colleghi per accaparrarsi quella che si ritiene migliore, magari con lo schermo del computer non in vista e lontano da un posto di passaggio che limita inevitabilmente la privacy. Il 27,8%, invece, si è lamentato dei colleghi che invadono con le loro cose anche i propri spazi. Per InfoJobs, poi, c’è da considerare il capitolo riunioni: mancanza di puntualità e interruzioni sono state citate tra le cose più fastidiose rispettivamente per il 38,4% e il 38% delle volte. Chi utilizza inglesismi per darsi un tono, invece, per il 34,5%. Chi si distrae con il proprio smartphone, infine, per il 25,7%. Un altro aspetto importante del rapporto tra colleghi è la disponibilità ad aiutarsi l’uno con l’altro: chi ne approfitta è citato dal 47,5% con la specificità del 20,4% che ha ricordato come sia sgradevole essere chiamato a recuperare continuamente le stampe per chi è posizionato vicino alla stampante. Infine, in classifica, entra anche chi chiede continuamente uno strappo a casa a termine della giornata lavorativa (14,8%) e il momento del break che vede al centro dell’attenzione la macchinetta del caffè: può diventare un problema nel 15,5% dei casi anche questo momento di condivisione se la si lascia sporca. Capitolo lamentele: il 39% non sopporta i finti buonisti, il 35,6% chi fa continuamente presente di non essere soddisfatto dello stipendio, il 17% chi si lamenta del capo. Last but not least, le ferie: per il 41,6% è una seccatura non da poco persino sentirsi ripetere che sono sempre troppo poche.

