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Sindacato. Nasce la Cias, Confederazione Italiana Alternativa Sindacale

È stata ufficialmente costituita oggi la C.I.A.S. Confederazione Italiana Alternativa Sindacale, segnando l’inizio di un progetto che si propone di rivoluzionare l’approccio alla rappresentanza dei lavoratori in Italia.
L’obiettivo dichiarato del nuovo soggetto è quello di riportare la rappresentanza dentro i luoghi di lavoro, adottando un modello diretto, snello e vicino alle reali esigenze delle persone e delle comunità professionali.
All’incontro di fondazione erano presenti Ciro Silvestri, Giuseppe Venditti, Lino Masi e Claudio Armeni, in rappresentate di altrettante sigle sindacali aderenti al progetto. Una partecipazione, come evidenziato dal portavoce, Raffaele Tovino, che conferma la volontà comune di creare una struttura che metta al centro il lavoro reale, i territori e le categorie.
“Le sigle fondatrici condividono un principio fondamentale – spiega una nota -. Garantire che ogni iscritto trovi ascolto, assistenza immediata e una linea sindacale capace di intervenire senza la distanza e i tempi lunghi spesso criticati nelle organizzazioni tradizionali”.
Per il segretario generale, Maurizio Grosso, la direzione strategica della C.I.A.S. intende “rompere con meccanismi che negli anni hanno indebolito la funzione sindacale”.
Grosso ha evidenziato le criticità che la confederazione intende superare. “La troppa distanza dai lavoratori, la scarsa presenza costante e la poca attenzione verso problemi cruciali come sicurezza, salari, turni, appalti e precarietà ha aggiunto – La confederazione nasce per riportare il sindacato al suo ruolo originario: presidio, supporto immediato, trasparenza nelle scelte e tutela continua”.
La piattaforma sindacale, in via di definizione, interverrà sui principali temi nazionali, ponendo un focus netto sulla sicurezza sul lavoro, la contrattazione, il welfare, la legalità negli appalti e i diritti professionali.
In cima alle priorità vi è l’obiettivo di azzerare la precarietà e promuovere la stabilizzazione del lavoro con contratti a tempo indeterminato. La precarietà è infatti considerata dai fondatori come una delle cause principali dell’indebolimento dei diritti e della perdita di tutele.
La linea della C.I.A.S. è chiara: riequilibrare il rapporto tra lavoratore e datore, ricostruire la continuità occupazionale e rimuovere le forme contrattuali che frammentano i percorsi professionali.
I fondatori riconoscono che molti lavoratori oggi si sentono isolati, specialmente a livello locale. Per questo motivo, la C.I.A.S. intende ricostruire un rapporto stabile con il territorio e garantire che le problematiche delle realtà locali, spesso trascurate nelle grandi trattative, trovino spazio e intervento.
Per mantenere il contatto costante e diretto con i lavoratori, la struttura della C.I.A.S. sarà snella, evitando sovrapposizioni e duplicazioni – ha evidenziato il portavoce Raffaele Tovino – Le prossime settimane saranno dedicate alla definizione dell’organizzazione territoriale e al completamento della piattaforma nazionale. La C.I.A.S. apre oggi un percorso che vuole ricostruire fiducia attraverso una presenza reale e una rappresentanza libera da vecchie logiche”.

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Giornalista con oltre quindici anni di esperienza, specializzato in lavoro, economia e società. Noto per le sue analisi approfondite e lo stile equilibrato, si concentra sull'impatto delle politiche e dei trend sul tessuto sociale ed economico italiano. Ha iniziato la sua carriera in testate locali, sviluppando una profonda comprensione delle dinamiche del mercato del lavoro e delle sfide sociali a livello regionale.

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