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Intelligenza artificiale, la classifica di Microsoft dei lavori più a rischio

Dagli storici e gli scrittori fino ai giornalisti: i mestieri intellettuali dovranno reinventarsi

Secondo uno studio di Microsoft sui mestieri più minacciati dall’arrivo dell’Intelligenza artificiale, se non si vuole rischiare è meglio puntare su professioni manuali. Microsoft ha analizzato le richieste fatte dagli utenti al proprio chatbot Bing Copilot. Dai dati è stato calcolato un AI Applicability Score, un indice che misura quanto una professione sia sostituibile dall’Intelligenza artificiale. Più alto è il punteggio, maggiore è il rischio di automazione.

Ebbene: in testa alla classifica compaiono traduttori e interpreti, seguiti da assistenti di viaggio e storici. Si tratta di ruoli che si basano soprattutto sulla raccolta, l’analisi e la divulgazione di informazioni specialistiche.

In fondo alla lista troviamo professioni manuali e operative, come levigatore di pavimenti, tecnico di motoscafi, addetto allo smaltimento di rifiuti pericolosi e imbalsamatore. Questi lavori sono meno esposti all’automazione perché implicano competenze pratiche e adattamento a contesti variabili.

Al vertice della classifica dei lavoro a rischio, quindi, ci sono interpreti e traduttori, storici, assistenti di viaggio e altri ruoli basati sulle informazioni e comunicazione

Come evidenzia Investopedia, i mestieri con punteggi elevati nell’AI Applicability Score appartengono soprattutto alla “economia della conoscenza”, dove l’IA ha già fortemente sovrapposto le sue capacità ai compiti umani. Interpreti e traduttori, storici, assistenti di volo, rappresentanti di vendita di servizi, scrittori e autori, operatori del servizio clienti, programmatori CNC, centralinisti telefonici, addetti alle biglietterie e agenzie viaggio, annunciatori radio e Dj.

Tra i lavori meno minacciati, invece, troviamo mestieri manuali, operativi e basati sulla presenza fisica, difficili da automatizzare per l’attuale tecnologia IA. Ecco i primi dieci: escavatori, titolari di ponti o chiuse, operatori di impianti di trattamento dell’acqua, fonditori, operatori vibro-finitura pavimenti, levigatori di pavimenti, personale ausiliario, conduttori di motobarche, operatori di macchine forestali.

Secondo Microsoft, le professioni che si basano su compiti ripetitivi e standardizzabili — in particolare nella gestione di dati e testi — sono quelle che l’Intelligenza artificiale può sostituire più facilmente. Le professioni manuali richiedono invece interazione fisica con l’ambiente, capacità di adattamento e problem solving in tempo reale, elementi ancora complessi da replicare con un algoritmo.

Il World Economic Forum già nel 2020 aveva stimato che l’automazione e la nuova divisione del lavoro tra uomo e macchina avrebbero modificato oltre 85 milioni di posti nelle medie e grandi imprese. L’avanzata dell’IA sembra confermare quelle previsioni, accelerata dalla diffusione di strumenti come ChatGPT e altri sistemi di generazione automatica di contenuti.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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