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Public utilities, caccia a oltre 60 mila talenti

I dati Unioncamere - Ministero del Lavoro evidenziato un mismatch del 50%

Secondo Unioncamere, le aziende vanno a caccia di ben 62 mila talenti sul mercato del lavoro. In particolare. sono interessate a energy specialist e digital water. Ma il mismatch per le public utilities sfiora il 50%.

È proprio questo settore che, sebbene sottotraccia, sta vivendo fortissime trasformazioni, non solo energia e acqua, ma anche gas e ambiente, che richiedono nuove professionalità e competenze.

Gli ultimi numeri mostrano come le aziende di questo settore abbiano espresso nel 2025un fabbisogno di oltre 62 mila lavoratori.

Si parla di tecnici, ingegneri, operai specializzati, conduttori di impianti e di veicoli. Ma non solo. Iniziano, infatti, a essere sempre più richieste figure ibride: dal digital energy specialist all’innovation manager nei settori, ad esempio, dell’energia e dell’ambiente. E appare sostenuta la ricerca di esperti di gestione immobiliare sostenibile e di tecnici del risparmio energetico.

Anche nel settore dell’acqua, poi, lo scenario è in movimento: se, fino a pochi anni fa, la gestione idrica era considerata campo esclusivo degli ingegneri idraulici, oggi il mercato è a caccia di hydro-geologist per studiare falde e acquiferi, valutando disponibilità e qualità delle acque sotterranee; water manager per la gestione sostenibile a livello aziendale e urbano, capaci di integrare aspetti normativi, ambientali ed economici; tecnici del trattamento e della depurazione per il recupero e riuso delle acque reflue; esperti in digital water, figure specializzate nell’uso di sensori, IoT (Internet delle cose), e Intelligenza artificiale per monitorare perdite, consumi e qualità delle acque; hydro-economist, vale a dire professionisti capaci di leggere il valore economico dell’acqua e progettare modelli tariffari sostenibili; operatori di protezione civile e risk manager idrogeologici, figure sempre più richieste in un’Italia fragile e soggetta ad alluvioni e siccità.

Ma un nodo è il disallineamento tra domanda e offerta, che tra le aziende del settore delle public utilities sfiora il 50%.

 

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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