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Sostanze pericolose sul lavoro, l’Italia dice sì alla stretta decisa dall’Unione europea

La proposta di modifica inserisce nella direttiva 2004/37/CE anche i fumi di saldatura e introduce valori limite per l'esposizione a cobalto, idrocarburi Ipa e 1,4-diossano

L’Italia è favorevole alla proposta di revisione della direttiva 2004/37/CE. Attraverso questo testo l’Unione europea intende rafforzare ulteriormente la protezione dei lavoratori da agenti cancerogeni o mutageni introducendo nuovi valori limite di esposizione e ampliando le sostanze da monitorare. «L’Italia sostiene questo orientamento generale – ha spiegato Marina Calderone, ministro del Lavoro – per una scelta di coerenza con le politiche adottate a livello nazionale sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro».

Ma che cosa prevede la proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE? Il testo di compromesso recentemente messo nero su bianco, da un lato, introduce valori limite di esposizione per il cobalto e i suoi composti inorganici, per gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e per l’1,4-diossano. Dall’altro, allarga l’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE includendo tra gli agenti cancerogeni e mutageni anche i fumi derivanti da processi di saldatura.

Per quanto riguarda i fumi di saldatura, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) li ha classificati come cancerogeni; secondo l’Echa, sono complessi e possono includere agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione. Tuttavia, sulla classificazione dei fumi di saldatura non c’è chiarezza giuridica. Perciò la proposta di modifica mira a includere nella direttiva 2004/37/CE i lavori che comportano esposizione a fumi derivanti da processi di saldatura contenenti sostanze o miscele che rispondono ai criteri di classificazione come sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione.

La proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE, inoltre, introduce valori limite di esposizione al cobalto e ai suoi composti inorganici che sono già classificati come sostanze cancerogene o tossiche per la riproduzione. Non solo: studi scientifici dimostrano come l’esposizione al cobalto e ai suoi composti inorganici sul luogo di lavoro possa provocare una sensibilizzazione cutanea e delle vie respiratorie. Perciò la proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE introduce un periodo transitorio di sei anni durante il quale si applicheranno i valori limite di 0,02 mg/m³ di cobalto, per quanto riguarda la frazione inalabile, e di 0,0042 mg/m³, per quanto invece riguarda la frazione respirabile.

Ancora, la proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE tratta le miscele di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) che già sono classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. Il testo introduce un periodo transitorio di sei anni durante il quale, per l’esposizione alle miscele Ipa, si applicherà il valore limite di 0,00014 mg/m³. Questo periodo transitorio sarà limitato a fonderie di acciaio e ferro, fabbricazioni di alluminio, fabbricazioni di elettrodi di carbonio e di grafite, cokerie, distillazione di catrame fossile, fabbricanti di prodotti refrattari, saldatura di binari ferroviari, altri processi metallurgici non ferrosi e fusione di metalli. Successivamente il valore limite dovrebbe essere portato a 0,00007 mg/m³.

La proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE, infine, tocca anche l’1.4-diossano che è già classificato come cancerogeno. Qui, in base ai dati scientifici e tecnici disponibili, si stabilisce un valore limite di esposizione professionale a lungo e breve termine rispettivamente di 7,3 mg/m³ (2 ppm) e 73 mg/m³ (20 ppm).

Presentata il 18 luglio scorso dalla Commissione europea a Consiglio e Parlamento, la proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE è stata successivamente discussa dal gruppo Questioni sociali del Parlamento che ha messo a punto il testo di compromesso. Quest’ultimo è stato sottoposto, infine, al Consiglio Epsco che riunisce i ministri responsabili di lavoro, salute, affari sociali e politiche dei consumatori nei vari Stati membri dell’Unione europea. In questa circostanza il ministro Calderone ha annunciato il voto favorevole dell’Italia: «L’esperienza ci insegna che non possiamo né dobbiamo sottovalutare i rischi e, anche se il rispetto dei valori fissati configura certamente una sfida importante, siamo convinti che questo obiettivo meriti tutto il nostro impegno». L’iter è destinato a proseguire nei prossimi mesi.

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Direttore Editoriale - Articoli pubblicati: 195

Libero Professionista, impegnato oltre che sul fronte dei servizi e prestazioni connesse al tema della prevenzione degli infortuni in ambienti di lavoro, ha maturato una notevole esperienza nell’ambito delle relazioni sindacali, ed oggi è tra i fondatori di diverse realtà sindacali di carattere Nazionale.

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