La legge sui caregiver familiari sarà approvata nella prima seduta utile del Consiglio dei ministri, ovviamente dopo l’ok definitivo alla legge di bilancio. E per il testo c’è una copertura finanziaria certa. Ad annunciarlo è Alessandra Locatelli, secondo la quale il percorso della legge «è ormai tracciato». Il ministro per la Disabilità fa il punto della situazione nel corso di un question time alla Camera: «Abbiamo un testo condiviso da cui partire e una copertura finanziaria certa.
Non è un percorso semplice, ma è stato avviato e, grazie alle risorse stanziate, possiamo proseguire con determinazione nell’iter legislativo e dare finalmente il giusto riconoscimento a tutte quelle persone che amano, curano e che non vogliono essere sostituite ma accompagnate in questo compito».
Ma che cosa prevede il disegno di legge sui caregiver familiari di cui parla il ministro Locatelli? Il fulcro della proposta è il riconoscimento formale del caregiver familiare, con una differenziazione delle tutele basata sull’impegno di cura. Il punto di partenza è la considerazione del familiare che svolge un compito di cura “elevato”, per poi degradare in un sistema diversificato capace di coprire tutte le situazioni. Si parte dal caregiver familiare prevalente, che convive con un disabile grave e lo assiste per almeno 91 ore settimanali: per questa figura il ddl prevede, a partire dal 2027, un contributo trimestrale fino a 1.200 euro. Il contributo spetta solo se il caregiver non svolge attività lavorativa oppure ha un reddito massimo di 3.000 euro lordi annui, oltre a un Isee fino a 15.000 euro. Altre forme di tutela sono previste per i caregiver che assistono un familiare per meno di 91, per più di 30 e per meno di 30 ore settimanali.
Il contributo garantito al caregiver familiare non concorrerà alla formazione del reddito, non inciderà sul calcolo dell’Isee e sarà riconosciuto a un solo caregiver qualora ce ne dovesse essere più di uno. Come precisato ancora dal ministro Locatelli, il contributo al caregiver sarà compatibile con l’assegno di inclusione e con quello per i figli, oltre che con eventuali misure regionali già previste, e potrà essere integrato in futuro con ulteriori tutele come quelle previdenziali. A questi obiettivi la legge di bilancio per il destina 250 milioni di euro a partire dal 2027. Nel 2026 saranno disponibili un milione e 150mila euro per creare una piattaforma Inps destinata alla raccolta dati e al censimento dei caregiver.
Stando al ddl, sarà l’Inps a individuare la platea degli aventi diritto. Il problema sta proprio in questo aspetto: le risorse stanziate assicureranno il beneficio a non più di 52mila caregiver l’anno, nonostante in Italia siano oltre sette milioni le persone che assistono un familiare disabile. Secondo quanto annunciato da Locatelli, comunque, il testo potrà essere migliorato dalle Camere. L’iter parlamentare dovrebbe prendere il via dopo l’approvazione della legge di bilancio, cioè dopo il 31 dicembre e quindi con l’inizio del nuovo anno. Sempre nel 2026 è prevista l’attivazione della piattaforma Inps, mentre per il 2027 è fissato l’avvio dell’erogazione dei contributi trimestrali per i caregiver prevalenti.

