
Lunedì, Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, Cgil, Cisl Uil e le organizzazioni sindacali di categoria Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp hanno firmato il nuovo contratto collettivo nazionale per i lavoratori in somministrazione.
Il contratto – ha spiegato Assolavoro – interessa circa un milione di lavoratori in somministrazione (l’ex lavoro interinale) e introduce tutele aggiuntive a partire da una nuova assicurazione sanitaria”.
Le indennità per le prestazioni di welfare sono aumentate del 20%, c’è maggiore attenzione alla formazione e alla continuità lavorativa e misure per la gravidanza e la cura dei figli, le vittime di violenze e chi perde il lavoro.
Sta di fatto che il contratto non disciplina la parte retributiva del rapporto di lavoro perché gli occupati in somministrazione hanno, per legge, le stesse retribuzioni dei dipendenti di pari livello assunti direttamente dall’azienda utilizzatrice.
“L’accordo rappresenta una tappa di grande maturità e consapevolezza per l’intero settore delle agenzie per il lavoro, che si dimostra capace di affrontare con responsabilità, coesione e visione strategica le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro”, ha dichiarato il presidente di Assolavoro, Francesco Baroni, a margine della firma.
Per il presidente di Assolavoro, Francesco Baroni, “si tratta di un’intesa che non si limita a tutelare, ma che ambisce a generare nuove prospettive di occupazione qualificata e stabile, ponendo al centro la continuità lavorativa come valore guida”.
L’accordo, secondo Baroni, “rafforza il sostegno concreto alle categorie più fragili e svantaggiate, promuovendo un modello di inclusione attiva e rappresenta un impegno di responsabilità che non solo le agenzie ma anche il mondo del sindacato deve mettere in campo perché si possa lavorare insieme non solo per ampliare l’uso della somministrazione ma anche per ostacolare tutti quei contratti pirata che non solo non tutelano ma non aiutano candidati e lavoratori a trovare un percorso professionale”.
Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i lavoratori in somministrazione “è una bella notizia anche per la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David: “Riguarda le lavoratrici e i lavoratori che sono in una condizione di maggiore fragilità e di maggiore precarietà e sono lavoratori che stanno crescendo nel numero”. Questo un contratto, ha aggiunto la dirigente sindacale, “che stabilisce diritti importanti e elementi di sostegno di cui questi lavoratori e lavoratrici hanno bisogno in particolare. Noi naturalmente consideriamo sempre il lavoro in somministrazione come una fase transitoria e c’è la necessità di lavorare per la stabilizzazione di questi lavoratori – ha concluso Re David – ma è importante accompagnarli in questo percorso con dei diritti contrattuali che siano riconosciuti e con una maggiore insieme di tutele e questo contratto va in quella direzione”.