
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) è un organismo consultivo del governo italiano composto dai rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro, dei sindacati e delle categorie economiche. Il CNEL ha il compito di fornire pareri al governo su questioni economiche e sociali di interesse nazionale.
Recentemente, ed esattamente il 27 aprile 2023 come riportato nella missiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri a firma del Segretario di Stato On. Alfredo Mantovano, in riferimento alla procedura di rinnovo per il quinquennio 2023/2028, il CNEL ha deciso di confermare ovvero ammettere alcuni sindacati nella sua composizione ed escluderne altri. Questa decisione ha scatenato diverse reazioni, sia positive che negative, all’interno del mondo sindacale italiano.
La decisione del CNEL di escludere alcuni sindacati è stata presa sulla base di una legge del 2016, che prevede una riduzione del numero di rappresentanti sindacali all’interno dell’organismo. Tuttavia, la scelta dei sindacati da escludere è stata oggetto di controversie, ed alcune sigle estromesse hanno iniziato attività di impugnazione della procedura delle nomine stesse richiedendo ufficialmente l’accesso agli atti.
In particolare, i sindacati che si sono visti esclusi dal CNEL sono quelli che rappresentano le categorie meno numerose di lavoratori, come i precari e i lavoratori autonomi, mentre è stato dato credito, al fine del computo numerico, alle sigle con un importante numero di pensionati iscritti. Questi sindacati sostengono che l’esclusione dal CNEL rappresenti una discriminazione nei loro confronti e un’ulteriore marginalizzazione delle loro istanze e delle loro attività sindacali sul territorio e nelle aziende.
D’altra parte, i sindacati che rimangono all’interno del CNEL sostengono che la decisione di escludere alcuni rappresentanti sindacali sia stata presa sulla base di criteri oggettivi e di equilibrio tra le varie categorie di lavoratori rappresentate. Quello che ci si chiede è quali siano questi “criteri oggettivi” a cui si fa riferimento e se siano effettivamente rispettati, giusti e validi per tutti. In ogni caso, la decisione del CNEL di escludere alcuni sindacati ha sollevato importanti questioni sul ruolo e la rappresentatività dell’organismo.
Alcuni osservatori hanno sottolineato che l’esclusione dei sindacati che rappresentano le categorie più deboli e meno rappresentate potrebbe indebolire la capacità del CNEL di fornire pareri equilibrati e rappresentativi. L’esclusione di alcuni sindacati dal CNEL è una decisione controversa che ha sollevato importanti questioni sul ruolo e la rappresentatività dell’organismo. Sarà importante monitorare gli sviluppi futuri per capire come questa decisione influenzerà il mondo sindacale e le politiche economiche e sociali del governo italiano. Sicuramente, affinché il CNEL possa effettivamente operare nel rispetto della sua natura consultiva, ha bisogno di essere riorganizzato dal punto di vista democratico.