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Lavoro e pensioni, le novità del 2026

Le nuove regole previste dalla legge di Bilancio 2026 approvata ieri dalla Camera. La soddisfazione del ministro Giorgetti

La Legge di Bilancio 2026 (L. 199/2025), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2025 e in vigore dal 1° gennaio, introduce misure mirate su lavoro e pensioni per bilanciare conti pubblici e sostenere l’occupazione.

Approvata ieri dalla Camera con voto di fiducia, la manovra affronta l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, detassazioni per i lavoratori e incentivi alla previdenza integrativa, in un contesto di risorse limitate.

Sul fronte pensioni, la legge blocca parzialmente l’aumento dell’età pensionabile: dal 2027 scatterà un incremento di un solo mese (invece di tre), diluito su due anni fino a +3 mesi nel 2028, con copertura finanziaria superiore a un miliardo di euro. Vengono eliminate Quota 103 e Opzione Donna, mentre Ape Sociale è prorogata con requisiti aggiornati; introdotto il silenzio-assenso per devolvere il TFR alla previdenza complementare e un incremento di 260 euro annui per pensioni disagiate. Le pensioni rivalutano dell’1,4% dal 1° gennaio 2026, secondo fasce Istat.

Per il lavoro, focus sulle detassazioni: aumenti retributivi fino a 28mila euro tassati al 5% (retroattivo al 2025), esenzioni su premi di risultato e straordinari, per stimolare rinnovi contrattuali. Potenziato il bonus mamme a 60 euro mensili per lavoratrici con due figli e Isee sotto 40mila euro, congedo parentale e per malattia figli; pene per lavori usuranti con domande entro 1° maggio. Obbligo contributivo TFR esteso progressivamente: da 60 dipendenti nel 2026-2027, a 50 nel 2028-2031, 40 dal 2032.

Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha chiarito in Parlamento che l’intervento riduce l’aumento automatico di tre mesi dal 2027, coperto con oltre un miliardo, ma ulteriori tagli all’età pensionabile si valuteranno nel 2026 “con i conti a posto”. “La finestra di uscita sarà di un solo mese dal 2027 e tre dal 2028”, ha precisato, esprimendosi a favore all’ordine del giorno Lega per revisioni future. Il ministro ha rimandato le decisioni definitive al prossimo esercizio, tenendo ben saldo il principio della sostenibilità finanziaria.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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